Con determina n. 543 del 1 luglio, il Comune di Nardò affida il servizio mensa per i lavoratori extracomunitari ospitati presso il centro di accoglienza di Masseria Boncuri alla Caritas Diocesana e all’associazione “Farsi Solidali”. La carità, in questi mesi di covid-19 non si è mai fermata, ha assunto nuove forme, pensato nuove strategie, ma non è rimasta immobile. La Caritas Diocesana è stata pronta nel supportare le caritas parrocchiali perché, in sinergia con le istituzioni, si potessero affrontare le sfide del momento. Tutto realizzato in modo ordinato e preciso dal punto di vista sanitario, con maggiore attenzione e lo stesso sentimento di bene per i “nuovi poveri”, come emerso anche dal rapporto della Caritas Italiana su questo tempo di coronavirus. In particolar modo la mensa di Nardò è stata tra le prime in Italia ad attivare un servizio di consegna a domicilio dei pasti attraverso un furgone attrezzato e il confezionamento delle pietanze in contenitori appositi con una macchina dedicata. Non si è tornati alla normalità, e chissà se potremo tornare in tempi brevi a quella che noi consideriamo la normalità, giacchè ad oggi serviamo ben 135 pasti al giorno, ma si ripropongono necessità annuali rispetto alle quali la Caritas Diocesana di Nardò-Gallipoli, grazie all’Associazione Farsi Solidali, non si tira certo indietro nel preparare il pasto anche per i 160 lavoratori ospitati nel campo. Le prescrizioni previste, la necessità di fornire un servizio puntuale in tempi ristretti e l’impossibilità di scodellare il cibo nella foresteria hanno indirizzato le Istituzioni verso la Caritas Diocesana.
Siamo certi che l’opera dei tanti volontari della mensa sia riconosciuta da tutti come encomiabile nei sentimenti e nell’esplicitazione del servizio. Pertanto, avendo tutte le caratteristiche richieste dalle norme anticovid abbiamo accolto di buon grado, con responsabilità e spirito di servizio questo incarico.
“Ci auguriamo” – dichiara il direttore della Caritas Diocesana don Giuseppe Venneri – “che la testimonianza delle volontarie e dei volontari, che non hanno mai percepito nessun compenso, sia catalizzatore di “energie sociali” messe in campo non solo dal terzo settore, ma soprattutto dalle istituzioni e dal mondo del lavoro. Tutto quello che facciamo, perché cristiani, volge verso un’unica direzione, la ricerca del Bene Comune”.