E’ inqualificabile il comportamento del sindaco di Nardò e del presidente del Consiglio Comunale, suo fedele sostenitore, nella vicenda del diniego formale e dell’impedimento fisico allo svolgimento, anche virtuale, della riunione di una Commissione consiliare convocata per il 13 maggio scorso. Illegittimo, dittatoriale, irrispettoso delle norme democratiche che regolano la vita delle istituzioni comunali.
Credo, però, che sia utile capire quali sono le motivazioni profonde di tale offensivo comportamento. Consapevole delle obiettive difficoltà e dei connessi ritardi che rallentano l’attività della Magistratura, non sembra preoccuparsi più di tanto dell’eventualità che i suoi comportamenti possano essere sottoposti a procedimenti giudiziari. Né si angustia del fatto di essere criticato sui media e addirittura preso a sberleffi anche sulla stampa nazionale, visto che puo’ arginare e far scordare questi fattori negativi con le “armi” di distrazione di massa (mega manifesti, gruppi di amici osannanti, presenza permanente sui social network) a lui da sempre congeniali.
Di cosa ha paura allora Mellone se si arrischia a violare le regole pur di impedire lo svolgimento della Commissione Consiliare di Controllo e garanzia? Una seduta, è bene ribadire, che lo avrebbe censurato per l’assunzione illegittima, con le scuole chiuse, di autisti di scuolabus, a cui sono state invece assegnate mansioni ausiliarie (portierato e simili). Una seduta di commissione che avrebbe sancito, nella vicenda del Consigliere Venneri, l’interpretazione errata e di comodo del Regolamento del Consiglio Comunale. Sicuramente Mellone non paventa procedimenti che potrebbero essere avviati dal Potere Giudiziario, né censure da parte del Prefetto o dal Ministero dell’Interno, tutte autorità, queste, le cui funzioni sono tuttora quasi bloccate a causa del corona virus o fin troppo impegnate a fronteggiarne alcuni effetti. Lo preoccupa, però, che un documento ufficiale del Comune, quale è un Verbale di quella commissione, certifichi formalmente le violazioni e possa impedirgli in un futuro prossimo la possibilità di ripresentare la propria candidatura a sindaco di questa Città.
Rino Giuri, Associazione Nardò Progressista