5950 buoni spesa distribuiti a 1329 famiglie (in tutto 3755 persone) per un impegno economico complessivo di circa 283 mila euro, in gran parte fondi previsti e stanziati dall’ordinanza della Protezione Civile sui cosiddetti “interventi di solidarietà alimentare”, oltre a una parte di risorse integrative dell’Ambito Sociale n. 3. Si è conclusa ieri la distribuzione dei buoni a chi, in questa fase durissima di emergenza economica e sociale, si è trovato in difficoltà ed è rimasto senza fonte di reddito e senza mezzi di sostentamento. A partire dal 3 aprile gli uffici del settore Servizi Sociali, guidati dall’assessore Maria Grazia Sodero, hanno ricevuto e “lavorato” le domande di tantissime famiglie neretine che hanno ottenuto così i buoni per l’acquisto di generi alimentari e prodotti di prima necessità. Benefici che sono stati destinati non solo ai richiedenti con Isee fino a 5 mila euro (certificata o autodichiarata), ma anche a tutti coloro che hanno dichiarato di trovarsi in particolari situazioni di difficoltà dovute a uno stato di disoccupazione, alla perdita del lavoro o ad altro. Sono stati erogati 100 euro per ogni componente il nucleo familiare fino ad un massimo di 700 euro. Come annunciato all’inizio, si è proceduto con l’assegnazione dei buoni sino all’esaurimento dei soldi disponibili.
“Pensiamo di aver attutito il colpo nel momento più difficile per la nostra comunità – dice l’assessore ai Servizi Sociali Maria Grazia Sodero – dando la possibilità a 1329 famiglie quanto meno di far fronte alle necessità basilari. Sono tanti i lavoratori che praticamente dalla sera alla mattina si sono trovati senza lavoro e senza altre fonti di reddito. Oltre ai nuclei familiari già in difficoltà, il lockdown ha messo in crisi purtroppo tante altre famiglie, tutte indistintamente bisognose di un “paracadute”. Devo personalmente ringraziare i dipendenti dell’ufficio Servizi Sociali, che in queste settimane hanno fatto davvero gli straordinari per rispondere subito e bene ai bisogni di tutti. Questi si sono rivelati interventi indispensabili, basti pensare solo per fare un esempio che ci sono ritardi sulla cassa integrazione in deroga per quattro italiani su cinque”.
In due mesi in città sono stati distribuiti in totale quasi 400 mila euro, considerando anche i circa 100 mila euro di Spesa per Bene, iniziativa organizzata col supporto del Comune di Nardò e la collaborazione di tanti cittadini, che ha permesso di consegnare sin qui 1500 pacchi alimentari a famiglie e persone in difficoltà. Una macchina della solidarietà alimentata dalla sensibilità e generosità di tanti privati che in questa fase hanno potuto dare una mano sia con somme di denaro che con grossi quantitativi di generi alimentari. L’iniziativa è ancora in corso e potrebbe rivelarsi molto utile in attesa di allentare del tutto i vincoli alla ripresa delle attività economiche e professionali.
“Dopo due mesi con tanti lavoratori costretti in casa e altrettante saracinesche abbassate – commenta il sindaco Pippi Mellone – possiamo dire che a Nardò nessuno è rimasto indietro. Con le risorse stanziate dalla Protezione Civile, con le integrazioni di Comune e Ambito, con i contributi di tanti privati, con l’impegno dei dipendenti dei nostri uffici, con la generosità disinteressata di decine di volontari, siamo riusciti a non restare schiacciati dal lockdown. Sono molto orgoglioso soprattutto dell’iniziativa Spesa per Bene, che è stata una risposta immediata e veloce soprattutto nelle prime settimane, prima che fossero disponibili i primi aiuti statali, quando molte famiglie si sentivano sole e spaesate”.