Non si può sottacere di fronte alla ventilata possibilità che Villa Tabor possa essere adibita a centro di quarantena COVID19 per migranti.
Nardò è una città di accoglienza, tanto che sul nostro territorio esiste già un centro per migranti che lavorano in agricoltura, ma al contempo Nardò è una meta turistica e una città d’arte che mal concilia la presenza sul territorio comunale di un centro di quarantena, oltretutto senza un nosocomio attrezzato vicino.
Villa Tabor non è una struttura lontana dal centro abitato, è in una zona del territorio molto abitata, basti pensare alla densità abitativa di via Petrocelli, di via Li Santi e della stessa via Santa Caterina.
Villa Tabor non è un luogo sicuro, la perimetrazione della stessa è facilmente eludibile e non bisogna farsi incantare dalla cancellate poste all’ingresso.
Non è un problema di negata ospitalità o solidarietà ma di opportunità.
Il nostro territorio e soprattutto la zona di Villa Tabor è zona residenziale e turistica al contempo, il circuito delle ville antiche ne è la riprova così come le centinaia di strutture ricettive piccole e medie che insistono nella circondario.
Non siamo convinti che il turismo nel nostro comune scompaia del tutto per la prossima stagione estiva ed al contempo siamo sicuri che tra pochi giorni quella zona sarà più densamente abitata anche rispetto alla Città.
Fratelli d’Italia di Nardò chiede all’amministrazione comunale di intervenire subito per essere interlocutore e non mero esecutore di decisioni altrui.
Non vorremmo che per la situazione contingente vengano fatti salvi interessi altrui a scapito della collettività.
Giuseppe Fracella
Fratelli d’Italia Nardò