Oggi crediamo che sia necessario raccontare una storia.
Diventare estetista nasce spesso da un sogno, il desiderio che per molte ragazze prende forma fin da piccole, un sentimento che accompagna la crescita fino a quando, condizioni permettendo, riesci a concretizzare questo sogno iscrivendoti in accademia e affrontando il primo impegno economico della vita.
Cresci professionalmente giorno dopo giorno e, come normale che sia, inizi a praticare in casa per accrescere la tua autostima, per mettere in pratica quello che hai studiato e spesso anche per mantenerti gli studi.
Ma l’estetica non finisce qui, cresci e con questo anche la voglia di aggiornarsi costantemente e mettersi in gioco nel proprio istituto.
Evolversi in estetica e assicurare un alto livello dei propri servizi, vuol dire seguire corsi di formazione spesso onerosi, acquistare macchinari di migliaia di euro, studiare, studiare e poi studiare ancora.
E così che quella ragazza considerata semplice artigiana oggi è diventata una figura specializzata, una professionista in questo settore che spesso si trova a collaborare affiancando il lavoro di figure mediche, si avvale di collaboratori a loro volta specializzati, paga delle assicurazioni per tutelare il delicato lavoro fatto sulla pelle delle persone, il tutto assicurando altissimi livelli di igiene e pulizia in ambienti studiati nel rispetto continuo delle normative vigenti.
Ma perché vi raccontiamo questo?
Perché oggi più che mai vogliamo dare voce ai nostri pensieri, alle nostre preoccupazioni, oggi sentiamo forte il desiderio di arrivare al cuore delle persone del nostro paese e non meno a tutte quelle figure come noi che rimangono comodamente in casa svolgendo questa sofisticata attività in luoghi NON riconosciuti dalla legge.
Anche se qualificata, commette molti illeciti amministrativi e fiscali, oltre a mancare di rispetto le colleghe e il delicato momento storico che stiamo vivendo.
Conosciamo i nomi e i cognomi, siamo al corrente di messaggi inviati alle persone con la comunicazione della ripresa dell’attività dopo il 4 maggio (sempre nella cameretta di casa), conosciamo i prezzi sleali e incomprensibili per manicure, cerette, ma che spesso utilizzano anche macchinari complessi, che richiedono spazi sicuri e costantemente controllati.
Tra non molto tutte noi torneremo nelle nostre attività e dovremo fare i conti con scadenze arretrate, normative ancora più dure che ci esporranno a nuove spese necessarie per la sicurezza di tutte noi e di tutte le nostre clienti e in ultimo non meno importante essere costrette a diminuire il personale.
Ci si abbandona spesso al pensiero che se ci fossero meno abusivi, se tutti quanti lavorassero nella legalità, ci sarebbe maggiore sicurezza e ci sarebbero più risorse economiche per tutti da utilizzare in situazioni di straordinaria necessità.
Paga sempre chi paga di più ed è una vera ingiustizia.
L’intento di questo nostro messaggio è quello di sensibilizzare e di raccontare una realtà, fiduciose che quanto raccontato possa bastare per tutelare la nostra categoria.
Estetiste di Nardò