L’ATTUALE SINDACO IN DIFFICOLTÀ DAVANTI ALL’OPINIONE PUBBLICA

La vicenda prende inizio nell’estate del 2018.

Erano già passati due anni dalle elezioni amministrative del 2016, caratterizzate da una indegna e schifosa campagna di odio e di denigrazione messa in atto contro di me, concepita e praticata nello schieramento a sostegno di Mellone.

Da qualche giorno era stata resa pubblica la volontà dell’attuale sindaco di realizzare un grande impianto per lo smaltimento dei rifiuti (umido oppure plastica) a pochi chilometri da una delle principali località marine del territorio di Nardò: Sant’Isidoro.

Davanti alla forte contrarietà di gran parte dell’opinione pubblica, sentendosi scoperto e messo all’angolo dalle critiche dell’opposizione del centrosinistra, Mellone aveva provato a “rovesciare” sugli avversari le responsabilità dell’impianto prima sostenendo “falsamente” che io intendevo realizzarlo nell’anno 2015  a S. Maria al Bagno (ma si trattava, in verità, di una piccola compostiera di comunità al servizio dei residenti), quindi, scoperto l’inganno, che nel 2012, la mia amministrazione aveva in animo di realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti umidi a Pendinello (omettendo di ricordare che la giunta da me guidata non dette mai il via libera alla proposta di deliberazione, né mai la approvò).

In sostanza, l’attuale sindaco, in difficoltà davanti all’opinione pubblica, cercava di ottenere il consenso al suo progetto provando a condividerne le responsabilità con me, mescolando fatti veri e grandissime bugie, con l’evidente obiettivo di offrire all’opinione pubblica una ricostruzione non corretta e assai offensiva nei miei confronti, offrendo in pasto ai cittadini una narrazione distorta e falsa.

Si consideri che l’attuale sindaco dispone di uno staff comunicativo (pagato con i soldi pubblici) molto nutrito e che è solito riversare sugli avversari politici offese e insulti  a valanga. Per chi non può permettersi di fare politica a tempo pieno e non dispone di addetti stampa e portavoce a iosa, già solo difendersi e provare a mettere ordine nel quotidiano oceano di offese e mistificazioni è compito assai arduo.

Intervenni su una nota stampa per difendermi dalle falsità.

In sintesi affermai: “Mellone punta tutto sull’imbroglio. E continua a raccontare falsità e a nascondere le sue malefatte, sperando che nessuno le smentisca e che nessuno apra gli occhi ai cittadini.

Il suo ragionamento (termine forse improprio), in poche parole, è questo: se ho preso in giro i cittadini già diverse volte (basta pensare allo schifoso dietrofront sui reflui di Porto Cesareo) perché non continuare?

Si è convinto che le bugie portano consenso e che consolidano il suo potere. E così ne rovescia ogni giorno in abbondanza, sperando che i cittadini si accontentino dei suoi slogan e non approfondiscano mai nulla.

Così ha fatto sulla Sarparea. Così ha fatto sui reflui di Porto Cesareo. Così ha fatto su Castellino. Così ha fatto sugli idrovolanti. Così ha fatto sulle tasse comunali. Così ha fatto sui lavoratori extracomunitari. Così sta facendo in questi giorni sulla “vendita” (?) del gerontocomio e sull’impianto per il trattamento dei rifiuti a Pendinello.

Insiste.

E’ questo che prima di ogni cosa, è inaccettabile. L’idea che la nostra città sia nella mani di un soggetto che sembra aver deciso di vivere di politica, costruendo il suo potere su una rete infinita di bugie e confidando nel fatto che la maggioranza dei cittadini comunque ci casca.

Più di uno comincia a chiedersi: ma Mellone agisce così per ignoranza o per malafede? Il suo curriculum scolastico non conforta molto sulle sue conoscenze in materia ambientale o in materia di pubblica amministrazione. E la sua mala fede è stata più volte “scoperta”. Si può ritenere che nel soggetto le due “virtù” siano in continua vibrante competizione. Ne fa le spese la nostra Città. Ma abbiamo il dovere di non tacere e di difendere la dignità di Nardò e dei suoi figli.”.

Mellone, nervoso, mi querelò, sostenendo di essere stato diffamato.

Poi mi insultò in mille modi con un comunicato diffuso dal suo staff (naturalmente pagato da tutti noi) il 2 luglio 2018.

Ma sia per il pubblico ministero, sia per il giudice per le indagini preliminari la tesi di Mellone di essere stato da me diffamato non ha alcun fondamento.

La vicenda processuale è durata quasi due anni.

Io sono stato difeso dai validi colleghi Valeria Falconieri e Roberto Stanislao.

Una penultima notazione.

Viviamo in tempi di emergenza da coronavirus. Va bene ridurre le polemiche (possibilmente anche selfie e propaganda) e pensare alle cose serie.

Ebbene: fra le cose serie vi è il diritto dei cittadini ad essere informati.

L’ultima.

Il Covid non ha eliminato i problemi cronici della nostra comunità: l’inquinamento della discarica di Castellino, l’inquinamento del torrente Asso, l’inquinamento degli scarichi fognari a Torre Inserraglio. Sono questioni che riguardano in modo molto serio la salute di tutti noi.

I cittadini hanno il diritto di pretendere che chi è chiamato ad amministratore se ne occupi anche in questi giorni. Perché non è affatto vero che le aggressioni più gravi alla salute della collettività non si possono prevenire.

Ho la sensazione che il coronavirus presto diventerà l’alibi di tanti amministratori incapaci.

 

Marcello Risi