L’emergenza sanitaria non accenna a diminuire ed il prezzo in termini di vite umane e di sofferenza che l’Italia sta pagando è diventato insostenibile. Dopo quasi tre settimane di blocco molti sono in difficoltà e se la situazione critica si protrae si rischia l’imponderabile. Imprese grandi e piccole, famiglie, lavoratori, disoccupati, cittadini, vivono momenti di grande sofferenza. Nella gente c’è preoccupazione, angoscia, paura, incertezza, disorientamento, tristezza, dolore. E in questi ultimi giorni si affaccia minacciosa all’orizzonte anche una grande emergenza, quella economica. E senza soldi c’è in gioco la sopravvivenza perche’ c’è gente che non ha da mangiare e rischia di annegare nella depressione e nella disperazione. Occorre subito assicurare liquidità alle imprese grandi e piccole, famiglie, lavoratori regolari e non, disoccupati, indigenti. Ogni scadenza tributaria, mutui, tasse, affitti va immediatamente sospesa. Servono azioni straordinarie capaci di mobilitare risorse imponenti da far arrivare direttamente e velocemente senza troppi adempimenti burocratici in quantità sufficienti a tutti perché possano superare questo momento gravissimo senza annegare nelle difficoltà. I fondi per farlo vanno trovati comunque senza badare agli equilibri di bilancio, buoni per tempi normali e non di guerra come quelli che stiamo vivendo. Serve immediatamente una iniezione imponente di risorse. Serve una scossa fiscale senza precedenti. Ci troviamo di fronte ad una situazione terribile. L’Italia non è in grado di fare tutto da sola, per riuscirci è necessaria un’azione comune con gli altri stati europei. Le esigenze sanitarie di contenimento da rispettare stanno comportando gravi disagi e la gente non ce la fa più. Sarà molto difficile andare avanti così per un altro mese. Se la situazione già critica si protrarrà si rischia la rivolta sociale perché la gente morirà di fame si verificheranno fallimenti a catena di decine di migliaia di imprese grandi e piccole.
Ed in attesa che tutto passi in fretta è necessario anche che già da ora si studi la strada che bisognerà imboccare, la strada da percorrere, si istituisca una task force capace di redigere un piano strategico per la ripartenza. Non bisogna farsi trovare impreparati come è successo quando il coronavirus ha varcato i confini nazionali. Perché ciò non accada è necessario che le istituzioni agiscano da subito senza perdere nemmeno un giorno, senza esitare un secondo.
Rino Dell’Anna Italia Viva Nardò