UN MONUMENTO IN RICORDO DELLE VITTIME DEL TERREMOTO DEL 1743

Nell’ambito del programma dei riti religiosi e civili in onore di San Gregorio Armeno, patrono della città, è in programma domani, mercoledì 19 febbraio, un momento molto particolare. Alle ore 11, infatti, nel cimitero comunale verrà inaugurato il monumento in ricordo delle vittime del terremoto del 1743, alla presenza del sindaco Pippi Mellone e del vescovo della diocesi Nardo Gallipoli, mons. Fernando Filograna.

L’opera è frutto di una sinergia tra Comune di Nardò, Liceo Artistico “Vanoni” e imprenditori privati, che hanno voluto restituire alla memoria della comunità neretina il ricordo delle vittime del sisma. La prima fase del progetto ha visto protagonisti, nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro, gli studenti della classe 4B, sez. Architettura, del Liceo, guidati dalla docente Donatella Bruno e dall’architetto Giovanni De Cupertinis. La fase propriamente realizzativa, invece, ha visto protagonisti gli studenti della classe 4A, sez. Arti Figurative, dello stesso Liceo, guidati dal professore Andrea Buttazzo. Su un blocco di pietra leccese donato dalla ditta Carlo Toma, attiva nel campo dell’edilizia, gli studenti hanno realizzato una bellissima opera in pietra, un monolite di roccia arenaria alto tre metri che sembra scomporsi in 11 blocchi più piccoli, su cui esiste un’unica raffigurazione, cioè una croce armena, emblema del miracolo e della devozione. “Tali forme – spiega il professore Andrea Buttazzo – appaiono in un ordine modulare precario, nella ricerca di un equilibrio instabile e dove l’unica certezza viene affidata alla croce Armena di San Gregorio, che alla base suggerisce stabilità, sicurezza e protezione”. L’opera, che è stata lavorata dagli studenti proprio all’interno della sede della ditta Carlo Toma, è stata collocata su un basamento in cemento, rivestito in carparo e sovrastato da una lastra in marmo travertino, realizzato e messo a disposizione gratuitamente dalla ditta AGM di Andrea e Giovanni Maceri.

“Grazie a ciascuno di questi interpreti – dice il consigliere comunale con delega ai Servizi Cimiteriali Gianluca FedeleNardò ha onorato i suoi figli scomparsi nel 1743 e così, idealmente, si unisce a quelle comunità che, anche in tempi recenti, hanno subito la devastazione e i lutti di un terremoto. L’idea è nata proprio nel corso di una proficua chiacchierata con l’architetto Giovanni De Cupertinis. Questa peraltro è l’ennesima opera con la quale l’amministrazione, stavolta a costo zero e grazie alla enorme disponibilità dei privati, ha restituito una nuova immagine al nostro campo santo, un parco ricco di vegetazione e di arte commemorativa”.