ANCHE NARDÒ CELEBRA LA GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Si celebra anche a Nardò, lunedì 4 novembre, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, con la quale si ricorda la vittoria dell’Italia nella Prima Guerra mondiale e il completamento dell’unità nazionale.

Alle ore 10 è previsto il ritrovo e la partenza da piazza Umberto I del corteo, a cui si uniranno i rappresentanti dell’amministrazione comunale, le associazioni del territorio, i dirigenti scolastici, i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali, i cittadini. Ci sarà inoltre la deposizione di una corona d’alloro sul monumento ai caduti. Alle ore 10:30 l’arrivo del corteo in piazza Salandra e la deposizione di un’altra corona d’alloro nei pressi della lapide commemorativa. Momento particolarmente significativo sarà la scopertura di una nuova lapide con i nomi di una ottantina di caduti neretini che la vecchia lapide non riporta, posta sempre nei pressi dell’ingresso della ex pretura e con la quale l’amministrazione colma una lacuna storica di memoria, riconoscenza e gratitudine nei confronti di questi concittadini. L’elenco dei caduti “dimenticati” è frutto di una lunga e complessa ricerca del Comitato organizzativo delle manifestazioni del Centenario della Grande Guerra di Nardò, costituitosi per la salvaguardia della memoria dei combattenti e dei caduti neretini. La lapide è stata realizzata dalla società cooperativa Agm di Andrea e Giovanni Maceri. Alle ore 11 il corteo si fermerà in piazza Battisti dove interverranno il sindaco Pippi Mellone e il presidente del Consiglio Andrea Giuranna.

“È doveroso ed è un motivo d’orgoglio per tutti noi – spiega il presidente del Consiglio comunale Andrea Giuranna – ricordare i caduti, festeggiare l’unità nazionale e omaggiare le nostre forze armate. Il 4 novembre con il tempo ha perso probabilmente quella connotazione squisitamente militare per assumere i contorni di una ricorrenza con la quale celebrare i valori del sacrificio, della condivisione e del ripudio della violenza, oltre che della difesa di una Nazione che purtroppo vive quotidianamente alle prese con lacerazioni e minacce disgregatrici, soprattutto a livello territoriale e sociale. Questo 4 novembre, poi, per noi è speciale, perché con la nuova lapide di piazza Salandra la città toglie dall’oblìo i caduti neretini della Grande Guerra che non compaiono sulla vecchia lastra commemorativa”.