Sono state ultimate in queste ore le operazioni di smontaggio dei moduli abitativi della foresteria di Boncuri, che verranno custoditi in un deposito sino alla prossima stagione di accoglienza. Si tratta di 80 “casette” con quattro posti letto ciascuna, servite da containers con bagni e docce, oltre a moduli di servizio e un’area per il servizio di ristorazione. Una struttura momentanea pensata e allestita di concerto con la Regione Puglia e la Prefettura, per prevenire fenomeni di sfruttamento e dumping sociale.
Il campo ha ospitato per quasi quattro mesi (dai primi giorni di giugno sino alla fine del mese di settembre) i braccianti extracomunitari in regola con i documenti di soggiorno e iscritti nelle liste dei lavoratori del settore agricolo. Non ci sono stati contrattempi e intoppi di sorta e la struttura ha ospitato complessivamente qualche centinaio di lavoratori con picchi quotidiani di 281 presenze. L’operatività di una struttura di questo tipo, peraltro, ha ridotto fortemente la presenza di fenomeni di illegalità sul territorio e favorito la pacifica convivenza tra i neretini e gli extracomunitari che giungono in città perché in regola con i documenti e quindi autorizzati ad accedere al campo. La gestione del campo è stata affidata anche in questa stagione 2019 alla Federazione Regionale Misericordie di Puglia, mentre per la prima volta ha funzionato la mensa per i braccianti, gestita dalla Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli con il coordinamento di don Giuseppe Venneri.
“Anche il bilancio di questa stagione di accoglienza – dice il sindaco Pippi Mellone – è senza dubbio positivo e allontana sempre di più le tristi rappresentazioni di degrado e illegalità che hanno segnato la città sino a pochissimi anni fa. Ogni anno, peraltro, il sistema si arricchisce di una tessera che contribuisce a rendere il mosaico dell’accoglienza ancora più apprezzabile. In questa estate 2019, infatti, all’interno della foresteria ha funzionato il servizio mensa, che ha cancellato altre possibili situazioni di degrado e sfruttamento. Adesso il campo è chiuso e riaprirà a giugno 2020, l’ennesima umiliazione per chi preconizzava una struttura aperta tutto l’anno, invasioni di stranieri e una città colonizzata dai migranti.
Boncuri – continua – è ormai il modello di uno sforzo istituzionale comune che ha risolto il problema dell’accoglienza dei lavoratori stagionali. Non ci sono più i migranti per strada, nei ripari di fortuna, sfruttati e vessati per il trasporto e per il cibo. Grazie al presidente Emiliano, al prefetto Cucinotta, al vice prefetto vicario Aprea, alla dottoressa Mariano e a tutto il personale della prefettura, alla Misericordie, alla Caritas diocesana e alle parti sociali per il lavoro congiunto che ha permesso tutto questo”.