Il comprensorio Alto Salento Jonico, che abbraccia i territori dei comuni di Nardò, Gallipoli, Porto Cesareo e Racale, è stato premiato con le 5 Vele. La guida Il mare più bello 2019 di Legambiente e Touring Club Italiano quest’anno ha assegnato il prezioso riconoscimento per l’attenzione all’ambiente e per le acque pulite, ma anche per le eccellenze enogastronomiche, gli itinerari e i luoghi d’arte. La cerimonia si è svolta stamattina presso Villa Celimontana a Roma, dove il sindaco Pippi Mellone e l’assessore al Turismo Giulia Puglia hanno “incassato” le ambitissime 5 Vele direttamente dalle mani del direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti. L’evento è stato coordinato dal responsabile Mare e Turismo di Legambiente Sebastiano Venneri e ha visto la partecipazione del sottosegretario all’Ambiente e alla Tutela del Mare Salvatore Micillo, del presidente di Legambiente Stefano Ciafani, del presidente del Touring Club Italiano Franco Iseppi e del presidente di Federparchi Giampiero Sammuri.
“È un riconoscimento – spiega con orgoglio Pippi Mellone – all’intero distretto dell’Arco Jonico Salentino e al buon lavoro corale di questi anni, al mare cristallino della nostra meravigliosa costa, al paradiso naturalistico del parco di Portoselvaggio, alle eccellenze archeologiche. Un riconoscimento alle politiche di tutela e valorizzazione della mia amministrazione e, in particolare, al lavoro dell’assessore all’Ambiente Mino Natalizio. Un premio ambìto che è anche una svolta dal punto di vista turistico”.
Nella classifica nazionale dei comprensori a 5 vele, l’Alto Salento Jonico si è piazzato addirittura al sesto posto generale. Questa la parte della “motivazione” che riguarda Nardò: “I Comuni hanno valorizzato il patrimonio culturale, archeologico e naturalistico, promuovendo mobilità sostenibile e politiche di efficientamento energetico. A ciò si affiancano progetti per il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue depurate e affinate. Nardò ha promosso la musealizzazione del “Distretto della Preistoria”, costituito dal patrimonio archeologico e paleontologico del Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano e dal Museo della Preistoria di Nardò, allo scopo di migliorarne la conservazione e valorizzazione”.
I comprensori, in generale, sono stati individuati sulla base dei dati raccolti da Legambiente sulle caratteristiche delle qualità ambientali e di quelle dei servizi ricettivi: uso del suolo, degrado del paesaggio e biodiversità, attività turistiche, stato delle aree costiere, mobilità, energia, acqua e depurazione, rifiuti, iniziative per la sostenibilità, sicurezza alimentare e produzioni tipiche, mare, spiagge ed entroterra, struttura sociale e sanitaria.
In contemporanea con la cerimonia nella capitale, a Bari l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio è intervenuto alla presentazione dei dati della guida che riguardano i comprensori pugliesi (presente anche l’assessore al Turismo della Regione Puglia Loredana Capone). Oltre a quello dell’Alto Salento Jonico, infatti, hanno ricevuto le 5 Vele anche i comprensori dell’Alto Salento Adriatico (Otranto, Melendugno e Vernole) e della Costa del Parco Agrario degli Ulivi Secolari (Polignano a Mare, Fasano, Monopoli, Ostuni e Carovigno). In totale sono 12 i comprensori pugliesi che rientrano nella Guida Blu 2019: ci sono quattro a 4 Vele, quattro a 3 Vele, uno a 2 Vele. La Puglia si è confermata al terzo posto per numero di Vele dietro a Sardegna e Sicilia.
“Le 5 Vele – commenta soddisfatto Mino Natalizio – dicono molto su quanto di buono abbiamo fatto per il territorio. Peraltro, è la certificazione rigorosa dello stato di salute del mare e della costa. Proprio il mare, ma non solo, deve dare risposte all’altezza delle sfide che l’ambiente in crisi ci impone. Nel nostro piccolo facciamo la nostra parte, potendo contare su un contesto naturalistico davvero con pochi eguali. In questo caso è risultata vincente la strategia di conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico, con la musealizzazione del Distretto della Preistoria”.
“Questo riconoscimento – chiude l’assessore al Turismo Giulia Puglia – è una grande opportunità per la città e rilancia con forza un percorso, una strada, una direzione di sviluppo turistico. Noi siamo abituati a ragionare in termini virtuosi nel rapporto tra la costa e l’entroterra, con una logica sostenibile e orientati a forme di turismo esperienziale che sono perfette per il nostro territorio. A cominciare proprio dalla fruizione di un patrimonio archeologico che continua a rivelarsi sorprendente”.