COMMERCIANTI IN GINOCCHIO: MENO 70 PER CENTO RISPETTO AGLI ALTRI ANNI

La data del 9 giugno, ormai imminente, rappresenta la spada di Damocle sulla testa dei commercianti del Centro storico. Ma i mancati incassi non sono causati solo dalle limitazioni agli ingressi veicolari: è l’attività di promozione che sembra ormai scomparsa dai radar dell’Amministrazione comunale. Ed ora saremo tutti più poveri, sì anche il Comune che percepirà meno Irpef e tributi locali. Evidentemente lì sopra sono contenti così.

Quelli che sono rimasti o che rimarranno: su circa 40 interpellati dal presidente del comitato, Marco Raho, un terzo sta cercando un locale al di fuori della città vecchia.

“Ormai è il deserto totale con i fatturati di tutti crollati del settanta per cento rispetto all’anno scorso” spiega il rappresentante degli operatori, individuato quando l’Amministrazione comunale ha deciso per la chiusura totale al traffico dei non residenti. Il 9 giugno, appunto.

“Una data nefasta per noi – spiega Raho – ma va detto chiaramente che anche altre scelte vanno nella direzione di penalizzarci. La chiusura totale voluta in questi giorni per girare un film, nel primo fine settimana decente, ha azzerato totalmente la presenza di clienti. In questi giorni troverete la desolazione, non passa più un’anima viva. E’ bello che l’Amministrazione regali totalmente il Centro storico a queste produzioni ma, a noi ed alle nostre attività, chi ci pensa?”.

Raho avverte la pressione dei tanti suoi colleghi, ormai strozzati dagli incassi asfittici: “In tanti, anche residenti, chiedono di aderire al comitato perché questa regolamentazione coi pass è fatta molto male. Percorsi assurdi per raggiungere casa propria, limitazioni pazzesche per i nostri fornitori e clienti. Abbiamo parlato con la nuova assessore Bernaddetta Marini. Un incontro troppo veloce e molto negativo. Ci è stato detto che i cittadini di Nardò sono pigri e che i mancati guadagni sono legati alla mancanza di marketing. No – obbietta Raho – i guadagni negli anni scorsi c’erano ed erano gratificanti. L’unica novità è la nuova Amministrazione comunale, la cui attività sta mettendo in ginocchio decine di famiglie oneste. Infine – conclude – nonostante la forte mobilitazione popolare che ha consentito la raccolta di 2500 firme non sappiamo che fine abbia fatto la nostra petizione? Perché in passato le petizioni valevano, oggi che c’è questa Amministrazione non più”.