Forse non tutti sanno che il Seicento è considerato il secolo d’oro delle ceramiche smaltate prodotte dalle fornaci di Nardò.
Pare che tutto ebbe inizio intorno al 1580 quando Jacopo Antonio Bonsegna, detto “lo scodellaro”, originario della provincia di Cosenza, sposò a Nardò tale Veronica “di Castelli”, inserendosi nel tessuto produttivo locale e inaugurando una grande stagione per queste manifatture e per i maestri locali della ceramica.
A ricostruire minuziosamente questo periodo storico e il legame molto prezioso tra la città e le ceramiche è stato Riccardo Viganò, che ne ha parlato ampiamente in un articolo pubblicato di recente sul volume CeramicheAbruzzo. Rassegna di Studi Ceramici. In quel periodo i manufatti prodotti a Nardò divennero molto diffusi nelle residenze degli alti prelati, dei nobili e delle classi agiate di tutto il Salento.
Nardò, città delle eccellenze.