Parliamo del poliambulatorio, quello per cui Pippi Mellone fa i manifesti giganti. Se poi pensiamo che lo stesso sindaco fa campagna elettorale per i partiti del Nord ed antimeridionalisti, abbiamo il quadro ancora più chiaro.
Dott. Michele Emiliano
presidente della Giunta Regionale della Puglia
Dott. Rodolfo Rollo
Commissario ASL Lecce
Dott. Oronzo Borgia
Direttore del Presidio Territoriale di Assistenza di Nardò
Avv. Giuseppe Mellone
Sindaco di Nardò
Oggetto: situazione del Presidio Territoriale di Assistenza di Nardò.
Pregiatissimi Signori, Esprimiamo profonda preoccupazione per le inquietanti notizie di questi ultimi giorni, riguardanti l’offerta sanitaria ai cittadini di Nardò e del Distretto.
Infatti, nonostante fosse già in stato avanzato l’iter per l’acquisizione di alcune nuove apparecchiature TAC da destinare a vari presidi sanitari, tra i quali quelli di Nardò e Campi Salentina, tale procedura di acquisto è stata per il momento annullata. La revoca, fino a data indefinita, dell’acquisto della nuova TAC per il servizio di radiologia del “Sambiasi” di Nardò costituisce una vera e propria sconfessione degli impegni assunti dalla Regione e dalla ASL di Lecce con il Comune di Nardò nel Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2013, in virtù del quale la chiusura dell’ex ospedale neritino doveva essere ristorata con la prevista realizzazione di un Poliambulatorio di terzo livello.
Purtroppo, la mancata sostituzione dell’apparecchiatura TAC comporterà ancora per chissà quanti anni l’utilizzo del macchinario attualmente in dotazione, vecchio di decenni, obsoleto, usurato dal forte utilizzo, bisognoso di frequenti, lunghe e costose manutenzioni e – diciamo la verità – ormai pericoloso per gli operatori sanitari (medici, tecnici, ecc.) e per gli utenti, considerata la non contenuta quantità di radiazioni emesse e la leggibilità ridotta dei risultati.
Infatti, l’apparecchiatura TAC ora funzionante presso il presidio neritino analizza un solo strato (slice) di tessuto degli organi, quando invece le migliori apparecchiature TAC disponibili sul mercato (all’Ospedale “Cardinale Panico”, al Centro Diagnostico Calabrese di Lecce-Cavallino e a centinaia di strutture sanitarie in Italia è già in dotazione una TAC 640 slice; mentre il Fazzi dispone di una TAC 120 slice, anch’essa straordinariamente migliore di quella del Sambiasi) analizzano fino a 640 strati di tessuto e rendono quasi irrilevanti i livelli dell’irradiazione. E’ quasi superfluo sottolineare l’importanza vitale di un’apparecchiatura TAC che non infligga livelli di radiazioni costituenti oggettivamente ulteriori rischi per i pazienti oncologici.
Purtroppo, il percorso di realizzazione dei citati accordi fra Regione, ASL e Comune, pur avendo registrato l’istituzione del servizio di senologia – ottenuto grazie alla difesa ostinata del mammografo da parte della precedente amministrazione (difesa compresa e assecondata dal Presidente Emiliano) ed all’azione lungimirante e tenace dei dirigenti del Distretto – nonché l’attivazione dell’Unità di degenza territoriale (resa peraltro necessaria, per una comunità di 32 mila abitanti, dal trasferimento del reparto di Lungodegenza all’ospedale di Copertino), segna tuttora abbondantemente il passo. Tanto che, per il presidio territoriale di assistenza di Nardò – per citare soltanto alcune mancate realizzazioni importanti – non si sente più parlare della Residenza sanitaria assistita (RSA) né del Centro risvegli né dell’Ambulatorio di chirurgia vascolare né dell’implementazione dell’ambulatorio di Chirurgia generale, interventi tutti previsti, finora invano, dal Piano sanitario regionale.
E come se ciò non bastasse, un’altra tegola pesantissima si abbatte ora sul servizio di radiologia del Sambiasi, nel momento in cui, con effetto quasi immediato, un tecnico radiologo viene trasferito dal presidio di Nardò al Vito Fazzi. Pur considerando le necessità di quel nosocomio, tale spostamento comporta però una immediata riduzione dell’operatività della radiologia pubblica di Nardò e rappresenta un ulteriore oltraggio alla comunità neritina e dell’intero distretto sanitario, che, per poter accedere a quella diagnostica, si vedrà costretta a recarsi presso le altre strutture territoriali e gli ospedali della provincia, contribuendo ad allungare ulteriormente le liste di attesa, già inaccettabili, esistenti presso gli ospedali stessi. In proposito, ci rincresce sottolineare che persistono e sono dure da sconfiggere l’opinione e la prassi largamente diffuse e fondamentalmente scorrette, secondo cui le attività di esame, di analisi e di indagine debbano essere svolte prevalentemente presso le strutture ospedaliere, le quali invece dovrebbero innanzi tutto fornire questo tipo di assistenza ai loro degenti siano essi acuti o cronici, lasciando alle strutture sanitarie territoriali (PTA) il compito di assicurare tali servizi agli utenti non spedalizzati e alla prevenzione.
Per quanto sopra accennato, chiediamo alle Autorità sanitarie in indirizzo di volersi adoperare fattivamente, ciascuna per le proprie competenze e attribuzioni, al fine di garantire il rispetto degli impegni in materia di offerta sanitaria ai cittadini di questo territorio, concretizzando – per intanto – in tempi rapidi l’assegnazione di una nuova moderna apparecchiatura TAC al Servizio di Radiologia del PTA di Nardò e ripristinando sollecitamente l’organico dello stesso servizio.
Porgiamo distinti saluti.
Roberto My, Consigliere Comunale Nardò
Alessandra Boccardo, Coordinatrice Art.1 Nardò