C’è un limite a tutto, anche alle corbellerie! Per questo non si può far finta di niente di fronte alla sconsiderata uscita del consigliere Lorenzo Siciliano sulla vicenda della statua del toro che Isaia Zilli realizzerà e che l’amministrazione comunale posizionerà sulla costruenda rotatoria all’ingresso della città.
Per amore di verità e per evitare che il dibattito sia “drogato” da falsità e da avvilenti impeti demagogici, bisogna chiarire che la proposta di Siciliano non ha e non potrebbe avere ragione di esistere. Perché le risorse di bilancio destinate alla riqualificazione e messa in sicurezza dell’ingresso della città e, quindi, anche della statua, provengono da un capitolo diverso da quello dei servizi sociali, cui lui vorrebbe destinarle. Per legge i soldi che vengono incassati dal Comune adesso sono vincolati. I soldi per la Tari vanno esclusivamente alla Tari. I soldi degli oneri di urbanizzazione vanno esclusivamente ai lavori pubblici e vengono spesi per opere di urbanizzazione e per la manutenzione del territorio e non più alle spese correnti (che finanziano invece la spesa per i servizi sociali) come tristemente avvenuto negli anni scorsi.
Tengo a sottolineare che non si tratta di qualche inespugnabile segreto o di una verità nascosta, ma di banali norme di legge che qualunque amministratore dovrebbe conoscere. Delle due l’una: o Siciliano non conosce l’abc delle cose di cui dovrebbe occuparsi (e per le quali i cittadini gli hanno affidato una responsabilità) oppure preferisce l’effimera eccitazione di una presa di posizione totalmente demagogica e inutile.
Ciò, ripeto, a beneficio dei cittadini, che hanno diritto a ricevere informazioni corrette e utili.
A margine sottolineo che declassare l’arte ad un misero rapporto di “un tanto al chilo” non solo è veramente triste ed arido dal punto di vista culturale ma evidenzia anche un’altra carenza di conoscenza di gestione della cosa pubblica. Le leggi dello Stato impongono agli enti pubblici di investire in arte, per ragioni facilmente comprensibili a chiunque. Sorvolo sul giudizio di tipo estetico espresso dallo stesso consigliere, che – gusti a parte – non fa niente per non offendere un artista importante e apprezzato come Zilli.
Ci sarebbe invece da approfondire la peggiore corbelleria che ha espresso su questa vicenda e cioè che quell’incrocio sia bello e sicuro così. Decenni di cronaca politica, raccontano di appelli e inviti a riqualificare e a mettere in sicurezza quell’area. Appelli e inviti tragicamente sostenuti dalla cronaca, visto che quel luogo è stato sovente teatro di sinistri. I fatti, ancora una volta, lo smentiscono clamorosamente. E su questo tutti i cittadini possono giudicare da soli.
Marcello Greco
Consigliere Andare Oltre
Presidente della VI Commissione (Bilancio)
Comune di Nardò