UNA SENTENZA CHE RESTITUISCE ALLA CITTÀ IL SUO ONORE

All’indomani dell’arresto di alcuni imprenditori agricoli dediti alla coltivazione delle angurie avvenuto il 23 maggio 2013 su tutti i mezzi d’informazione locali, nazionali ed internazionali (l’anguria prodotta viene esportata anche all’estero) Nardò venne offesa ed umiliata fino al punto da passare come la città dove si praticava la schiavitù verso i cittadini extracomunitari impegnati nella raccolta delle angurie. Certi interventi ed alcuni commenti furono talmente violenti da provocare durissimi danni morali ed economici all’intero comparto agricolo ed all’intera Città.

Oggi, dopo circa sei anni da quel tragico evento nel corso dei quali tutte le parti coinvolte hanno lavorato alla ricerca della verità, la giustizia ha trionfato. La Corte di Assise di Appello di Lecce con una sentenza con la formula più ampia possibile ha affermato che il tessuto economico produttivo e sociale di Nardò non è schiavista. Il danno prodotto alla città come potrà essere ripagato?

Alla Città Medaglia d’Oro per l’accoglienza con la sentenza emessa è stato finalmente però restituito il suo onore.

Ci aspettiamo ora che tutti gli organi di informazione che nei giorni in cui avvennero gli arresti trattarono con clamore i fatti oggi che la verità ha trionfato diano lo stesso clamore alla sentenza di assoluzione piena.

Rino Dell’Anna