UN PEZZO DI CENTRO STORICO PRONTO A RIMETTERSI IN SESTO. SCOPRIAMO INSIEME COSA SUCCEDE *VIDEO*

Un «pezzo» di centro storico pronto a rimettersi in sesto. Martedì scorso Giovanni Siciliano ha annunciato queste novità ma subito dopo, dal Comune di Nardò, si è tentato di mettere il cappello sull’iniziativa. In un video appena registrato sul posto, l’ex consigliere provinciale racconta che cosa sta succedendo.

NOTA DI MARTEDI’ 12 MARZOIl responsabile di Città Nuova, Giovanni Siciliano, mette naso nei lavori che sono pertinenza della Provincia, in via Carmeliti, e quelli del Comune, in via Pellettieri. Parliamo di due strade distanti tra loro solo una decina di metri, entrambe all’imboccatura di corso Vittorio Emanuele.

In via Carmeliti i lavori per la sistemazione dei sottoservizi e per la posa del nuovo basolato sono fermi dal 2016 e Siciliano ha chiesto conto del ritardo al direttore generale dell’ente provinciale, Gianni Refolo. «I lavori – spiega il leader di Città Nuova – si erano bloccati per il ritrovamento di antiche sepolture ma poi alcuni problemi con la vecchia ditta hanno comportato lo stop definitivo delle attività. Infine c’è stata la risoluzione del contratto».

«C’è, però, una buona notizia – conclude Siciliano sull’argomento – e riguarda la consegna delle chiavi del cantiere, da parte dei tecnici della Provincia, alla nuova ditta subentrante. Lunedì, queste le rassicurazioni che ho avuto dal direttore, i lavori riprenderanno con grande sollievo per tutti i cittadini e per quanti hanno investito in quella porzione di centro storico».

C’erano, in loco, vecchie canalizzazioni da cambiare ma ora le maestranze dovranno completare le opere lasciate a metà e ripristinare il basolato. Poco di fronte si va molto a rilento con i lavori per ricostruire il vecchio mercato coperto di via Pellettieri che dovrebbe diventare un centro di aggregazione e una sala convegni. «Il Comune deve dare l’accelerata – spiega Siciliano – e spero che i nuovi amministratori avranno il buonsenso di invitare i vecchi, che sono stati gli artefici di tutto, per l’inaugurazione. Anche se ne dubito perché, oggi, chi ama tagliar nastri non intende dividere i meriti, che non ha, con altri».