XYLELLA, IMU AL 7,6 PER MILLE PER I FRANTOI

È una delle richieste più significative degli operatori agricoli del Salento alle prese con il flagello del complesso del disseccamento rapido dell’olivo, cioè la riduzione dell’aliquota Imu per i frantoi, tagliati fuori dalla dichiarazione di stato di calamità naturale perché non rientrano nella categoria delle aziende agricole. E l’amministrazione comunale di Nardò, che ha incontrato pochi giorni fa una rappresentanza di operatori, ha deciso di raccogliere il grido di dolore prevedendo di ridurre sul territorio comunale l’aliquota Imu per i frantoi al minimo previsto dalla legge, cioè il 7,6 per mille, la quota di competenza statale. Proprio i frantoi, peraltro, sino ad oggi non sono rientrati in alcuna ipotesi di intervento, nonostante le enormi difficoltà di questa situazione.

“Abbiamo verificato questa possibilità dal punto di vista tecnico – annuncia il sindaco Pippi Mellonee siamo ben lieti di poter fare un atto concreto per aiutare i frantoiani, che sono stati letteralmente messi in ginocchio dalla Xylella. Non risolverà il problema degli enormi passivi che stanno accumulando gli operatori agricoli, ma è un contributo alla causa. Nell’ambito delle pochissime prerogative che le amministrazioni comunali hanno su questo fronte, diamo anche un segnale a un territorio che forse non ha ancora capito fino in fondo i danni che il batterio ha fatto e continua a fare sulla nostra economia”.

Alla vigilia della grande mobilitazione del comparto agricolo, prevista per domani a Lecce, è stata la Coldiretti Lecce a chiedere ai Sindaci di dare un segnale e di procedere con il taglio dell’Imu. Invocando altri atti concreti a tutte le forze politiche, sindacali e ai rappresentanti della società civile e di tutte le istituzioni.

“Il mio invito – prosegue Pippi Mellone – è che le altre amministrazioni del Salento facciano lo stesso, dando un esempio di concretezza. Nell’ambito, ovviamente, delle proprie possibilità tecniche e finanziarie”.