L’amministrazione comunale a sostegno della battaglia dell’istituto “Moccia” contro l’attivazione a Gallipoli di un altro indirizzo di studi “Enogastronomia e ospitalità alberghiera”. Anche il Comune di Nardò, infatti, ricorrerà al Tar con i Comuni di Ugento e Casarano e con gli istituti “Bottazzi” di Casarano e “Moccia” di Nardò, contro la delibera di Giunta regionale n. 2468 del 21 dicembre che prevede proprio l’attivazione dell’indirizzo di studi presso l’istituto “Vespucci” di Gallipoli.
La vicenda prende le mosse con la delibera n. 74 del 23 novembre scorso con la quale il Consiglio della Provincia di Lecce ha proposto alla Regione Puglia l’attivazione dell’indirizzo di studi presso l’istituto gallipolino, che la Regione ha accolto approvando, appunto con la delibera del 21 dicembre, il “Piano regionale di dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2019/2020”. Una prospettiva che i ricorrenti al Tar ritengono in contrasto con l’equa distribuzione territoriale dell’offerta formativa nel settore alberghiero in provincia di Lecce, che conta già cinque presìdi dello stesso tipo (Lecce, Otranto, Santa Cesarea Terme, Nardò e Ugento), e con elementari principi di buona amministrazione, visto che Gallipoli dista appena venti chilometri da Ugento (sede coordinata dell’istituto “Bottazzi” di Casarano) e dodici da Nardò. In sostanza, l’attivazione di un indirizzo di studi “fotocopia” a Gallipoli inciderebbe pesantemente sulla frequenza degli istituti di Ugento e Nardò e metterebbe a rischio la sopravvivenza degli stessi, che oggi contano rispettivamente 478 e 627 studenti. Peraltro, l’istituto “Moccia” è inserito nei piani regionali di edilizia scolastica, è avviato a un programma di completamento strutturale ed è il perno di un sistema collaudato di accordi e convenzioni con il territorio mediante i quali i laboratori della scuola vengono utilizzati anche da altri soggetti.
“Abbiamo affrontato la questione con la dirigenza scolastica del “Moccia” – spiega l’assessore all’Istruzione Maria Grazia Sodero – e abbiamo convenuto che una battaglia a difesa dell’istituto è sacrosanta. Non c’è una sola ragione tecnica e di buon senso che conforta l’attivazione a Gallipoli di un altro indirizzo “alberghiero”. Tre scuole “fotocopia” in appena trenta chilometri su un territorio in cui ne esistono già cinque, sono davvero una prospettiva senza senso. È evidente che il “Moccia”, così come il “Bottazzi”, rischierebbero di veder compromessa la propria ragion d’essere. Comunque, mentre noi lavoravamo in silenzio, ma con atti e fatti concreti, i soli noti – tifosi delle sciagure – strumentalizzavano anche questa vicenda, accusando l’amministrazione comunale di immobilismo e avendo cura di passare lontanissimi da qualche misera proposta di soluzione al problema. Per non correre il rischio ovviamente di essere di una qualche utilità a Nardò e ai neretini”.