La crescita smodata dei costi dello staff dell’attuale sindaco rende evidente ancora una volta l’entità della squallida menzogna che si nascondeva dietro la promessa di rivoluzione agitata da Pippi Mellone al tempo della sua candidatura a sindaco della nostra città. Già sin dall’estate del 2011, si era scagliato contro la nomina di una addetta stampa da parte dell’allora sindaco Marcello Risi, bollando tale nomina come spreco di denaro pubblico buttato al vento. Successivamente, nell’aprile del 2014, lo stesso Mellone aveva esternato la sua accesa contrarietà alla nomina di una portavoce di Risi.
Sempre pronto a censurare le azioni altrui, Mellone, appena diventato sindaco, nominò con un contratto part time uno staff esterno composto da tre persone: un addetto stampa, un portavoce e un esperto che aveva la funzione di intercettare finanziamenti agevolati. Di fatto, alla nomina delle due figure nominate da Risi, nomine che l’oppositore Mellone aveva bollato come spreco di denaro pubblico, il Mellone sindaco aveva addirittura aggiunto una figura, la cui prevista attività era stata, fino a quel momento, efficacemente svolta da personale del comune. Incurante della sua grave incoerenza e degli incredibili voltafaccia dei quali si sarebbe reso ben presto protagonista, il Mellone sindaco ha fatto – anche su questa questione – tutto il contrario di ciò che andava predicando da consigliere di opposizione. Tanto è vero che i costi per i collaboratori del suo staff – rinnovati ora con un contratto a tempo pieno – sono notevolmente superiori a quelli sostenuti dalla precedente amministrazione. Si parla di 30 mila euro annui per l’addetto stampa, altri 30 mila per il portavoce e 32 mila per l’addetto ai finanziamenti europei. Ai cittadini il compito di giudicare quali sono i veri sprechi.
Alessandra Boccardo, Coordinatrice Art.1 MDP – LeU Nardò
Roberto My, Consigliere Comunale Nardò