SCOPRE LA TRUFFA DEL COLLAUDO (MAI FATTO) DOPO UN INCIDENTE STRADALE. FINISCE CON UNA ASSOLUZIONE L’ODISSEA GIUDIZIARIA DI UNA NERITINA

Tagliando della revisione contraffatto a sua insaputa, brutta avventura per una giovane donna di Nardò truffata da un concittadino. L’automobilista ha scoperto che il collaudo della sua autovettura non era mai avvenuto “grazie” a un banale incidente stradale avvenuto nel 2014. E da allora, oltre alla sanzione amministrativa e una denuncia per falso, le è stato sequestrato il libretto del veicolo.

Il procedimento penale a carico della malcapitata si è concluso nei giorni scorsi. Dal Tribunale di Lecce è arrivata una buona notizia, il giudice Marcello Rizzo ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Ezio Maria Tarantino e la donna è stata assolta per non aver commesso il fatto. Il Pubblico Ministero aveva chiesto una condanna a 4 mesi di reclusione.

L’odissea della donna, dicevamo, ha avuto inizio nel 2014 a seguito di un incidente stradale, per fortuna di lieve entità. Ad accorgersi del tagliando fasullo sono stati i vigili urbani. Gli agenti della polizia municipale, intervenuti per i consueti rilievi, hanno riscontrato che il talloncino incollato sul libretto di circolazione era falso. Un ulteriore controllo con l’ufficio provinciale della motorizzazione civile ha confermato l’artificiosità del cedolino. La neritina, incredula per la scoperta, ha subito dichiarato che ad occuparsi della revisione del veicolo era stato un ragazzo di Nardò. Il giovane si sarebbe offerto di effettuare il collaudo in quanto collaboratore di un centro revisioni. Nonostante la sua estraneità ai rilievi contestati, nessuno le ha potuto evitare una pesante multa e una denuncia penale. La neritina si è poi rivolta ai carabinieri di Nardò sporgendo denuncia contro il giovane che, di fatto, l’aveva truffata intascando la somma necessaria per effettuare la revisione. Dopo quattro anni di tribolamenti, nei giorni scorsi il Tribunale di Lecce ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Ezio Maria Tarantino assolvendo con formula piena la neritina. Adesso a difendersi dall’accusa di truffa dovrà essere il neritino.