LA CAMPANELLA DEI DIRITTI SUONA, MA NON PER TUTTI

In questi giorni un nuovo anno scolastico è iniziato, ma non allo stesso modo per tutti gli studenti. Eh già! Per gli alunni “speciali” la situazione che si presenta tra i banchi di scuola è a dir poco allarmante, e noi Commissione Pari Opportunità abbiamo deciso di alzare la voce e di puntare il dito. Ma contro chi? E Perché? È presto detto: mancano gli assistenti per i nostri ragazzi e, quando siamo andati a pretendere spiegazioni, la risposta è stata: “non abbiamo i soldi”. Fermiamoci un attimo a ragionare. Quindi, la Regione non ha i soldi per i nostri ragazzi “speciali” e la stessa Regione ha pensato bene di sostituire, da quest’anno, gli assistenti con gli educatori. Figure, entrambe, sicuramente importanti per i nostri ragazzi, ma una non può e non deve sostituire l’altra. In questi giorni, per concessione dello Spirito Santo, sono state assegnate 18 ore settimanali per gli assistenti e, badate bene, solo nel periodo che va dal 01 ottobre 2018 al 31 maggio 2019. E’, certamente, un buon inizio, ma non basta, considerando che durante i primi e gli ultimi 15 giorni, i bambini non sono coperti. Facciamo un esempio e, magari, riusciremo a spiegarvi come saranno le giornate per i nostri ragazzi: nell’arco della mattina avranno, per tre ore, un assistente; per le altre tre avranno un educatore. Con parole brutalmente vere, ciò significa che devono scegliere a che ora farsela “scappare” o a che ora possono sentirsi male. Se questo accade durante le ore in cui hanno l’educatore, sono fregati: nessuno, in tutta la  scuola, ha le competenze e le professionalità per intervenire. E se un ragazzo dovesse avere un attacco epilettico nelle ore dell’educatore? Magari potrebbe sentirsi dire “non potevi fartelo venire prima, no?”. Dovete scusare questo modo di esprimerci, ma la quotidianità dei nostri ragazzi non può e non deve passare in secondo piano, soprattutto in una realtà come la scuola, che è il luogo deputato dove i ragazzi entrano per imparare a rapportarsi e vivere in società. Si parla tanto di inclusione, ma poi… “I problemi sono i vostri e tali restano”. Si, proprio così, le famiglie dei ragazzi speciali sono abbandonate a loro stesse da tutte le istituzioni competenti. Questi ragazzi non fanno numero. Quando si tratta di iscriverli a scuola, viene chiesto loro di farlo a gennaio, e di presentare tutta la documentazione medica necessaria. Oggi siamo a settembre, le lezioni sono iniziate e solo ora ci si accorge che non vi sono fondi sufficienti per le loro esigenze, e non per i loro capricci. E fu così che ci imbattemmo nel famoso “scaricabarile”: dalla Regione alla Provincia, fino ad arrivare ai Comuni. Chi ha responsabilità deve provvedere immediatamente, subito, ora! Questo settembre scolastico è diverso dagli altri: non c’è più chi abbassa la testa e accetta passivamente le decisioni dall’alto; non esiste più il Don Abbondio di manzoniana memoria, quel “vaso di terracotta fra tanti vasi di ferro”. I diritti non vanno toccati, soprattutto quando a farne le spese sono i nostri ragazzi guerrieri.

 

La Commissione Pari Opportunità

Stefania Albano (Ass. Pari Opportunità) – Federica Ruggeri (Presidente) – Mariangela Filieri (Vice Presidente) – Lara Bruno – Luana Leopizzi – Ilenia Marsella – Patrizia Miccoli – Alessandra My – Marta Vernay