INCORONATA, L’URBAN PARK AL POSTO DEL MOSTRO IN CEMENTO

La giunta comunale, guidata dal sindaco Pippi Mellone, ha approvato il progetto esecutivo dell’Urban Park dell’Incoronata, un parco urbano sulla superfice che ha ospitato per circa tre decenni lo scheletro del “nuovo” palazzo di città. Il progetto del parco è uno degli interventi di rigenerazione urbana più vasti e significativi che la città abbia mai conosciuto e porta la firma dell’architetto Elisabetta Ferrocino, del geometra Salvatore Albanese e del geologo Andrea Vitale. Il costo di realizzazione sarà di 420 mila euro, risorse già previste in bilancio. Prima di approdare in giunta, il progetto ha ottenuto i pareri tecnici necessari, tra cui quello dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale. L’approvazione da parte del governo cittadino consentirà adesso l’espletamento delle procedure di gara e l’apertura del cantiere.

L’intervento migliorerà decisamente l’estetica e la fruibilità degli spazi di tutta l’area intorno alla chiesa dell’Incoronata e all’annesso convento degli Agostiniani Scalzi, opera di G. Maria Tarantino, fondato nel 1634 sotto il titolo, appunto, di Santa Maria dell’Incoronata. Il parco sarà un’area verde caratterizzata principalmente da prato, arbusti verdi di medio ed alto fusto e piante da fiore ornamentali, dove gli effetti cromatici delle foglie si alterneranno ritmicamente nelle varie stagioni dell’anno, conferendo all’intera area un effetto di unicità. Sentieri pedonali in materiale ecocompatibile e drenante, ad andamento leggermente sinuoso, disegneranno e individueranno aree con differenti funzioni finalizzate allo svago e alla socializzazione. Significativa la presenza di una zona verde centrale, individuata dai sentieri, che riprodurrà idealmente la forma spigolosa del vecchio palazzo, divenendo il nucleo della vita del parco.

Attorno a questo nucleo ci sarà un’area parcheggio al servizio del parco (con aiuole, illuminazione, rastrelliere per biciclette, posti per auto e ciclomotori), un’area giochi per bambini (altalene, scivoli, giochi composti e inclusivi, su superficie antitrauma), un’area fitness, un’area per lo street basket, un campo da bocce e un campo di beach volley (con pavimento in manto sabbioso). Inoltre, è prevista la realizzazione del dog park, distinto in uno spazio per lo sgambettamento dei cani e in uno per agility dog (disciplina cinofilo-sportiva che vede l’animale affrontare una gara a ostacoli, ispirata al percorso ippico). Infine, non mancherà un’area ristoro. Tutti i materiali sono stati scelti in funzione dei criteri della naturalità, del basso impatto e della gradevolezza estetica.

“L’Urban Park è quasi realtà – annuncia il sindaco Pippi Mellonee dopo l’approvazione in giunta procederemo con i bandi di gara e quindi con l’apertura del cantiere. Il parco è una buona notizia per giovani, bambini, anziani, mamme, lavoratori ed è un elemento di novità che farà più bella questa zona della città. Siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo, che non ha precedenti. Abbiamo trasformato un problema in una opportunità, abbiamo cancellato una inutile incompiuta per avere una splendida occasione di relax e svago, abbiamo sottratto alla città un pugno nell’occhio per regalarle un “cuore” verde. Con l’Urban Park Nardò sarà una città migliore”.

“I parchi – aggiunge il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Oronzo Capotifanno le città migliori, perché sono elementi che incidono sull’estetica e sulla salute di tutti noi. Perché, solo per fare un esempio, le coperture vegetali combattono gli inquinanti atmosferici e quindi le affezioni respiratorie. È chiaro che qui c’è anche un significato simbolico tutt’altro che trascurabile, perché questo intervento cancellerà definitivamente una incompiuta, simbolo di inconcludenza prima e di incuria e sciatteria poi. Non so quante incompiute in Italia sono state recuperate o sono diventate spazi e immobili pienamente fruiti”.