Fosse colpa del destino, parleremmo di beffa atroce. Ma quando uno passa la sua breve vita politica a fare il moralizzatore del mondo, il censore dei costumi altrui, l’indignato quotidiano, e poi sceglie di indossare l’inelegante “veste” di un profilo social falso per attaccare un avversario politico, il destino non c’entra. È spessore (sottilissimo) politico, è stoffa (lacerata), è statura (bassissima).
Così il consigliere Pd Lorenzo Siciliano dovrà presentarsi davanti al giudice per rispondere dell’accusa di diffamazione aggravata nei confronti dell’avvocato Vincenzo Renna, destinatario via social network di qualche “carineria” da parte dello “spavaldo” figlio d’arte, così spavaldo da nascondersi dietro le sembianze inesistenti di tale Francesca Paola Antonica. Sarà chi di dovere a stabilire se si tratti di diffamazione oppure no, ma il punto ovviamente non è questo. Colpisce il fatto che mentre ogni giorno Siciliano, con la sua vera identità, dispensa lezioni di comportamento e buona politica, con un altro profilo fa scorribande di altro tipo, assai meno dignitose e apprezzabili. Sia chiaro ancora, un imputato non è un condannato, ma la lucida strategia degli attacchi politici a volto coperto resta ed è davvero avvilente. A giudizio con lui, peraltro, andranno altri due celeberrimi castigatori, Minerva e Cozza, a comporre un “raffinato” tridente d’attacco. Mai per gabbo, direbbero quelli che hanno fatto le scuole.
Il fatto sta facendo discutere in città, fa certamente riflettere, tranne le menti che si obnubilano a intermittenza dei Tarricone, degli Nbc boys, dei Piccione, dei maratoneti della domenica, dei redivivi Leu (ex Art. 1, ex tante altre cose, ex e basta), solo per fare qualche esempio. Che è successo? Tutti muti? Tutti imboscati dietro la linea dettata dal solito “notiziario” amico? E poi… quanti neretini in queste ore avranno preso letteralmente d’assalto la sede dell’associazione Avvocati dei Consumatori per manifestare al (non) avvocato Epifani il malcontento per quanto accaduto e sollecitare lettere al prefetto, agli ordini professionali, ai ministeri e alle Nazioni Unite?
Gianluca Fedele
Consigliere Comunale
Capogruppo Andare Oltre