Minacce e maltrattamenti in famiglia, si attenua la pena per G.P., 26enne neritino. La Corte di Appello di Lecce ha accolto la linea difensiva dell’avvocato Ezio Maria Tarantino e ridotto la pena da 3 anni e 6 mesi a 1 anno 5 mesi e 10 giorni. Caduta l’accusa più grave, ovvero quella di estorsione.
Minacce e maltrattamenti in famiglia, si attenua la pena per G.P., 26enne neritino. La Corte di Appello di Lecce ha accolto la linea difensiva dell’avvocato Ezio Maria Tarantino
Diversi gli episodi contestati al giovane neritino, verificatisi nel giugno del 2014. Le indagini dei carabinieri della stazione di Nardò partirono dopo una denuncia da parte della madre. Il 26enne rispondeva dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza privata, estorsione e tentata estorsione e ubriachezza molesta. Secondo il risultato delle indagini, G.P. avrebbe avanzato ai due familiari (madre e padre) continue richieste di denaro attraverso forme vessatorie e violente.
Accuse gravi che, nel settembre del 2016, procurarono al neritino una condanna a 3 anni e 6 mesi e l’allontanamento dall’abitazione dove conviveva con i genitori.
L’avvocato Tarantino (in foto), però, ha impugnato la sentenza contestando soprattutto l’accusa di estorsione. Nei giorni scorsi la Corte di Appello di Lecce ha parzialmente accolto la sua linea difensiva assolvendo G.P. dal reato più grave, proprio quello di estorsione.
Un reato che impedisce della possibilità di usufruire di una pena alternativa alla reclusione. Revocato, inoltre, il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.