Una via o una piazza della città dedicata a Norma Cossetto, studentessa istriana uccisa dai partigiani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. La giunta guidata dal sindaco Pippi Mellone ha chiesto al Prefetto di Lecce il parere favorevole alla intitolazione, seguendo l’esempio di altri Comuni italiani che le hanno dedicato una via e attribuito riconoscimenti. Una richiesta che, non a caso, è stata inoltrata in coincidenza del Giorno del Ricordo, che commemora le vittime delle foibe.
Una via o una piazza della città dedicata a Norma Cossetto, studentessa istriana uccisa dai partigiani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. La giunta guidata dal sindaco Pippi Mellone ha chiesto al Prefetto di Lecce il parere favorevole alla intitolazione, seguendo l’esempio di altri Comuni italiani che le hanno dedicato una via e attribuito riconoscimenti. Una richiesta che, non a caso, è stata inoltrata in coincidenza del Giorno del Ricordo, che commemora le vittime delle foibe.
Norma Cossetto nacque il 17 maggio 1920 a Santa Domenica di Visinada. Il padre Giuseppe fu un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista e fu anche il podestà di Visinada. Norma, dopo il diploma a Gorizia, si iscrisse al corso di lettere e filosofia dell’Università di Padova, aderendo, nel frattempo, ai Gruppi Universitari Fascisti di Pola. Secondo la testimonianza di Licia Cossetto, la sorella, appena dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 la famiglia iniziò a ricevere minacce di vario genere finché il 25 settembre un gruppo di partigiani jugoslavi e italiani razziò l’abitazione dei Cossetto e, il giorno successivo, Norma fu convocata presso il comando partigiano, composto da combattenti italiani e jugoslavi, e fu invitata a entrare nel movimento partigiano. Norma si rifiutò e non rinnegò la sua adesione al fascismo, ma il giorno dopo fu arrestata e in seguito sottoposta a sevizie e stupri dai suoi carcerieri. La notte tra il 4 e 5 ottobre tutti i prigionieri legati con fili di ferro furono condotti a forza a piedi fino a Villa Surani e, ancora vivi, gettati in una foiba. Le tre donne presenti nel gruppo, tra cui Norma Cossetto, subirono nuovamente violenze sessuali sul posto prima di essere gettate a loro volta nella foiba.
Le spoglie di Norma Cossetto si trovano nel cimitero di Santa Domenica di Visinada, frazione di Visignano, oggi comune della Croazia. Nel 2011 l’Università degli Studi di Padova e il Comune di Padova, nell’ambito delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo, hanno posto nel Cortile Nuovo del Palazzo del Bo’ una targa commemorativa della morte di Norma Cossetto e della laurea honoris causa conferitale. I Comuni di Roma, Gorizia, Narni, Bolzano, L’Aquila, Fano e altri le hanno dedicato una via. Il Comune di Limena le ha intitolato la biblioteca, mentre il Comune di Calalzo di Cadore le ha intitolato la sala consiliare. Nel 2005 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito a Norma Cossetto la medaglia d’oro al merito civile come “luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”.
“Su sollecitazione di qualche nostro concittadino e raccogliendo una vecchia proposta di Andare Oltre, intitoliamo una via o una piazza a Norma Cossetto – sottolinea il sindaco Pippi Mellone – che fu un esempio di coraggio, di sacrificio, di eroismo, che la storia ha riconosciuto con colpevole ritardo. In mezzo alle atrocità indescrivibili che furono commesse in quel periodo, da una parte e dall’altra, emerge la sua triste vicenda personale, davanti alla quale occorre solo inchinarsi e riflettere, imparando la lezione di quegli anni tremendi. Possibilmente con rigore storico, senza astio e senza speculazioni”.