TEATRO: LA FAVOLA DE ZOZA

Terzo appuntamento con la rassegna “Quarta Parete”, curata dalla Compagnia TerramMare nell’ambito del cartellone unico messo a punto in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Nardò e il Teatro Pubblico Pugliese.

 

Terzo appuntamento con la rassegna “Quarta Parete”, curata dalla Compagnia TerramMare nell’ambito del cartellone unico messo a punto in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Nardò e il Teatro Pubblico Pugliese.

La Compagnia Diaghilev porta in scena uno spettacolo ispirato all’opera di Giambattista Basile “Lo Cunto de li Cunti” (1634), il più antico libro di favole europee. La lingua di Basile, un coltissimo, fantasioso e spregiudicato idioma napoletano, risponde all’esigenza avvertita dall’autore di offrire un sommario di stili che vadano dalla parlata popolare al repertorio dei comici dell’Arte, fino all’aulico registro di corte.

Il risultato di questo intreccio linguistico, una sorta di delirio barocco, si combina con l’usanza antichissima di narrare intorno al fuoco, perché il Cunto è anche un racconto di nonna: “de chille appunto che soleno dire le vecchie pe’ trattenimento de peccerielle”.

Il libro era infatti destinato alla lettura ad alta voce, nelle piccole corti campane, dopo pranzo, quando le tavole venivano sparecchiate. Allora tra facezie, musiche, balli, giochi, piccole azioni teatrali, il Cunto veniva recitato per intrattenere gli ascoltatori.

La Zoza protagonista di questa favola è figlia del re di Vallepelosa, e non sorride mai.

Il padre ha con ogni mezzo provato a guarirla dalla sua melanconia. Tutto è inutile. Tenta allora un ultimo trucco: fa costruire davanti al suo palazzo una fontana che schizzi olio sui passanti. Una vecchia tenta di riempirne un vasetto. Un paggio tira un sasso e le frantuma l’oliera. La vecchia, furibonda, alza il sipario della sua gonna e mette in mostra la sua scena boschereccia. Zoza, che da una finestra ha spiato lo spettacolo, si abbandona a una risata incontenibile. La vecchia, risentita, la maledice, e la meravigliosa macchina teatrale si avvia.

Lo spettacolo si avvale di un piccolo ensemble di musica antica (violino, spinetta e voce) che riprende alcuni brani del primo ‘600 amati e citati da Basile nei suoi racconti.

INFO E BIGLIETTERIA

Platea e Palchi centrali: intero 10 euro, ridotto 8

Palchi laterali: intero 8 euro, ridotto 5

Proscenio e Loggione: 5 euro

Il botteghino del Teatro Comunale di Nardò è aperto il Martedì e il Giovedì dalle 16.00 alle 19.00 e Domenica 10 a partire dalle 18.00.

Per prenotazioni e ulteriori informazioni:

Teatro Comunale di Nardò