C’è il lieto fine alla vicenda che nel 2013 ha visto protagonisti tre agenti di Polizia Locale e il gestore di un bar di Nardò, vicenda sfociata in un procedimento penale a carico di quest’ultimo per oltraggio a pubblico ufficiale. In giudizio l’imputato ha chiesto di riparare il danno e risarcire l’amministrazione comunale e gli agenti, i quali hanno devoluto le somme a una onlus con scopi sociali.
C’è il lieto fine alla vicenda che nel 2013 ha visto protagonisti tre agenti di Polizia Locale e il gestore di un bar di Nardò, vicenda sfociata in un procedimento penale a carico di quest’ultimo per oltraggio a pubblico ufficiale. In giudizio l’imputato ha chiesto di riparare il danno e risarcire l’amministrazione comunale e gli agenti, i quali hanno devoluto le somme a una onlus con scopi sociali.
Il fatto risale a poco più di quattro anni fa. Durante lo svolgimento di alcune riprese cinematografiche in pieno centro storico, il gestore del bar decise di percorrere con il suo mezzo un’area interdetta al traffico dopo aver rimosso una transenna. Rispondendo con diversi insulti e offese a due agenti (e anche ad un terzo, un maresciallo sopraggiunto poco dopo) che gli intimarono di non proseguire la marcia e infine rifiutandosi di fornire le proprie generalità. Il processo penale a suo carico per i reati di cui agli artt. 81 c.p.v. e 341 bis c.p. (“per avere con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, offeso l’onore e il prestigio…”) si è concluso appunto con una transazione e con le scuse dell’uomo agli agenti nel corso di un incontro avvenuto pochi giorni fa alla presenza anche del comandante Cosimo Tarantino. Il risarcimento dovuto è stato quantificato in 850 euro – cioè 250 euro al Comune e 200 euro ad ogni agente – a riparazione integrale del danno cagionato. Quindi, scuse, risarcimento ed estinzione del reato, così come prevede lo stesso art. 341. Gli agenti hanno voluto poi devolvere queste somme di denaro all’associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre”, la onlus che si prodiga per alleviare le sofferenze fisiche e sociali dei più bisognosi, nata nel 2000 da un Fondo di solidarietà permanente costituito tra i dipendenti del Presidio Ospedaliero del Vito Fazzi di Lecce e oggi operativa in diversi ambiti.