BONCURI: CHIUDE IL VILLAGGIO D’ACCOGLIENZA

Come previsto, sono iniziate a Boncuri le operazioni di chiusura del villaggio d’accoglienza per lavoratori migranti che ha risolto, una volta per tutte, il complesso e datato problema dell’accoglienza dei braccianti stagionali sul territorio di Nardò.

Entro un paio di settimane i circa ottanta moduli abitativi acquistati e messi a disposizione dalla Regione Puglia saranno smontati insieme ai servizi igienici, alle docce, all’infermeria, agli uffici e alla tensostruttura adibita a mensa. Il campo sarà poi nuovamente allestito a giugno 2018, alla vigilia della nuova stagione di raccolta. Il villaggio, realizzato nell’area adiacente a Masseria Boncuri e intitolato a Stefano Fumarulo (il dirigente regionale alle politiche per le migrazioni e per l’antimafia sociale deceduto lo scorso 12 aprile), è stato aperto ad agosto scorso e ha ospitato i braccianti extracomunitari nell’ultima parte della stagione. Con il completamento delle operazioni di chiusura terminerà anche la gestione del campo da parte della Protezione Civile.

I 26 ospiti rimasti nei moduli e legati al territorio neretino da contratti di lavoro non stagionali, saranno ospitati nei prossimi mesi in immobili di proprietà della Diocesi anche grazie al sostegno economico di Cassa Amica (Cassa Assistenza Malattia Infortuni Contrattuale in Agricoltura), l’ente che eroga prestazioni assistenziali ai lavoratori del settore agricolo della provincia di Lecce e finalizzate a fornire un’adeguata tutela negli stati di bisogno per occorrenze sociali, familiari e per evenienze di ordine sanitario.

“Come al solito – commenta il sindaco Pippi Mellone – rispondiamo con i fatti e con le soluzioni concrete ai problemi e anche a bugie e strumentalizzazioni. Il villaggio di Boncuri realizzato dalla Regione Puglia è la soluzione definitiva a una questione che dura da trent’anni e che nessuno ha mai risolto, contribuendo colpevolmente a costruire un’immagine pessima della nostra città. Con la Regione, con la Protezione Civile che ha gestito brillantemente il campo, con tutti quelli che hanno contribuito a questo risultato storico per Nardò e per tutta la Puglia, abbiamo scritto una bellissima pagina di organizzazione, accoglienza e civiltà. Dalla prossima stagione, con l’attivazione del campo a partire da giugno, retorica e iconografia della baraccopoli e della precarietà scompariranno. Stavolta, per sempre.

Una città – continua – che finalmente può sorridere, tranne quei pochi che hanno sempre lucrato politicamente sulla questione. E che negli ultimi tempi si erano inventati la panzana del campo permanente e lo spauracchio dell’extracomunitario come ospite fisso a Nardò. Oppure dei costi per il Comune, che mentre stavolta sono un investimento risolutivo, negli anni scorsi erano un clamoroso sperpero che non ha mai minimamente migliorato la situazione. Devo dire, infine, che mi soddisfa anche aver trovato una soluzione per i 26 lavoratori rimasti che grazie alla Curia e a Cassa Amica avranno un tetto per l’inverno. Un altro segno di una città e di una comunità che non dimentica nessuno”.