La “maggioranza” di Mellone, che rappresenta poco meno del 30 per cento dei neritini, cade nuovamente nel vortice dell’arroganza, della volgarità e della menzogna. Dopo aver accettato passivamente il collettamento dei reflui fognari di Porto Cesareo Mellone e i suoi tradiscono nuovamente i cittadini di Nardò approvando il piano di lottizzazione della Sarparea.
Un provvedimento che ha fatto piovere sulla testa di chi, nostro malgrado, amministra la Città, una valanga di dure critiche, molte delle quali provenienti da ambienti che solo un anno fa hanno fortemente sostenuto la coalizione che oggi si palesa come la più bugiarda della storia di Nardò e dalla quale, quotidianamente, sono in tanti a prendere le distanze. In queste ore, come sempre accade, il capo ha attivato i suoi fedeli “yes man” pronti a dire sì a qualsiasi cosa. L’obiettivo? Quello di difendere a tutti i costi la scelta di approvare la cementificazione di uno degli uliveti più antichi e suggestivi di Puglia.
Come incantatori di serpenti provano continuamente ad ipnotizzare i cittadini con le loro favole alle quali fortunatamente credono solo loro stessi. Piuttosto che dimenarsi in inutili tentativi di difesa di incoerenze abissali, Mellone e i suoi, al netto delle solite promesse di lavoro ad imprese locali che si fanno nei casi in cui un’opera viene ritenuta non ben accetta dalla popolazione (vedi TAP) spieghino perché prima erano assolutamente contrari ed oggi sono favorevoli alla cementificazione della Sarparea. I cittadini vogliono sapere questo. Cosa ha fatto cambiare idea e chi ci guadagna con le villette di lusso della Sarparea? Tra furbizia ed arroganza, tra incoerenza e propaganda dilagante, i cittadini iniziano a comprendere di che pasta sono fatti coloro che siedono sulle poltrone del potere e sperano che presto possano tornare a sedere sulle poltrone di casa propria.
Lorenzo Siciliano
Consigliere Comunale Partito Democratico