Proteste a raffica in città. Riceviamo tanti messaggi da gente incolonnata davanti ai crocevia nevralgici per la circolazione.
Ma non solo: anche a causa di questa assenza cronica di controli automatizzati viene percepita, dagli automobilisti, una assenza di controlli che aumenta il senso di impunità.
Provare per credere: circolare lungo le strade di Nardò è impossibile in questi giorni. Ci sono guidatori affaccendati in qualsiasi pratica (il)lecita invece che guidare.
E se contesti una condotta sbagliata non esitano a insultare e riempire di improperi gli interlocutori. In questo contesto è assurdo che l’Amministrazione comunale non si preoccupi per tanti, troppi impianti che non funzionano.
Ecco l’elenco dei semafori che non funzionano o funzionano male: per una settimana ci sono state file pazzesche nei pressi del Conad di via Aldo Moro (via Pertini) a causa di uno degli incroci più pericolosi della città dove il semaforo è andato in tilt.
Da una settimana non funziona il semaforo di via Bonfante (incrocio via Betti, via Secchi) ed è pericolosissimo affacciarsi per passare. Lamentele anche per il semaforo di via XXV Luglio sono in parte accecati: arrivabdo dall’ospedale non si vede il verde, arrivando da piazza Diaz non si accende il rosso. Concludiamo col “mitico” semaforo di via Due Giugno. Si dice che non ci siano soldi, tempi e modi per collegarlo all’impianto elettrico.
Si dice che con altri duemila euro sarebbe stato possibile non spostarlo da contrada Pagani (da dove è stato prelevato con disposizione dirigenziale del 18 maggio scorso!) e comprarne un altro per via Due Giugno. Lo spostamento e trasferimento, insomma, è costato quanto sarebbe costato comprarne un altro. La morale è che in contrada Pagani non hanno più il semaforo mentre in via Due Giugno lo stesso semaforo non è stato mai messo in funzione. Il che lascia pensare quello che molti hanno ipotizzato al momento dello spostamento: che si sia trattato solo di un “dispetto” nei confronti dei cittadini dei Pagani.
Complimenti a prescindere, come direbbe il grande Totò: le cose importanti non funzionano ma per le stupidaggini c’è tempo, modo e spazio. Ma sono i tempi dell’effimero, non fatevene un cruccio.