Sabato. Piazza Salandra. Si stava lì, ci si incantava a guardarla, e dopo un po’ non si riusciva più a staccarle gli occhi di dosso. Il cielo azzurro, le rondini in volo, e tutto quel profumo di felicità nell’aria.
I vecchi del paese sedevano sulle panchine brandendo un giornale. Parlavano tra loro come se niente fosse. I bambini si rincorrevano divertiti, i giovani ridevano e brindavano alla vita. Suonarono le campane a segnar mezzogiorno. In lontananza, una musica jazz, probabilmente diffusa da un baretto lì vicino. “Il sottofondo perfetto ad un ritratto di quel che amo di più” pensai. “Questo è il mio Bel Paese, la mia Italia Bella”.
Non ero mai stata in Salento prima di qualche mese fa. Ne sono rimasta folgorata e, da quel che ho capito, partire alla scoperta del Salento con una perla preziosa come quella di Nardò non è da tutti.Sono stata fortunata, mi hanno detto, e onestamente non stento a crederci poi tanto.
Nardò è davvero un posto speciale, dove il tempo sembra essersi fermato, e dove il barocco pare farla da padrone. In provincia di Lecce, secondo comune più popolato del capoluogo, è facilmente raggiungibile in macchina dall’aeroporto di Brindisi, e percorrendo la strada 101 dista da Lecce soltanto 20 minuti.
Nardò non è solo mare, come si verrebbe anzitutto portati a pensare, accostandolo al Salento e alla bellezza delle spiagge e delle acque Pugliesi, ma è davvero molto di più. Così come tanto altro è l’entroterra Salentino, terra ospitale tutta da scoprire.
Perciò, lu sule, lu mare e lu jentu, ma anche tante altre cose. Perché l’anima del Salento – quella vera, quella capace di farti vivere una vacanza non da catalogo di agenzia di viaggi, ma da vita vera, ricca di esperienze locali ineguagliabili e che non ti aspetti – ecco, quell’anima del Salento si trova proprio dove non avresti mai pensato. Come a Nardò, ad esempio.
Piazza Salandra, la piazza mozzafiato citata anche in apertura, è il punto di ritrovo di tutto il paese. Viene considerata una delle piazze più belle di tutta Italia, e in particolar modo la piazza Barocca più bella di tutto il meridione. Vi assicuro che se mai vi capiterà di vederla, ve ne spiegherete da soli il motivo.
Inizialmente detta Piazza delle Legne, poi del Municipio, risale al XIV secolo e vede al suo preciso centro ergesi la guglia dell’Immacolata Concezione, dai neretini detta “colonna ti la chiazza”, scolpita in una pietra calcarea tipica Salentina chiamata carparo, e completata da statue in pietra leccese.
Piazza Salandra è veramente movimentata. Ci si ritrova la sera per raccontarsi di come sia andata la giornata, ci si incontra di giorno per un saluto e una chiacchiera veloce. La completano balconate e portici importanti, e anche il Sedile, edificio rinascimentale.
Al civico 4 troviamo La Vetrina del Gusto, uno spazio di degustazione e vendita di prodotti tipici locali e a Km 0, nata con l’intento di riunire, promuovere e valorizzare le eccellenze enogastronomiche della Terra d’Arneo.
Non potete nemmeno lontanamente immaginare quante delizie mi abbia fatto scoprire il fantastico personale del posto; ragazzi giovani e molto preparati, gentili e capaci, che mi hanno coccolata con moltissime squisitezze! Dai pasticciotti alla crema, alle Pittheddre con marmellata d’uva e ancora i Tozzetti Dolci al Primitivo e tanto altro ancora.
Uno dei produttori associati al progetto de La Vetrina del Gusto, e praticamente capofila del progetto, è laSchola Sarmenti, azienda cooperativa nata nel 1999 con l’obiettivo di produrre, commercializzare e valorizzare prodotti agricoli e prodotti tipici Salentini oltre che con l’intenzione di diffondere le buone pratiche agricole e gestire al meglio tutte quelle altre attività di interesse comune che giovano al miglioramento sociale ed economico del settore agricolo e del territorio Salentino.
La mia ultima sera a Nardò è stata proprio la Schola Sarmenti ad offirmi una cena incredibile, con soprattutto una vastissima degustazione dei suoi vini migliori.
La Schola Sarmenti, infatti, preserva un’antichissima tecnica di allevamento ormai scomparsa: quella dell’alberello pugliese. Così facendo, riesce in modo unico e prezioso a regalare vini di grandissima qualità e di pregio fra i quali anche il Fiano, il Negroamaro e il Primitivo.
I vigneti della Schola Sarmenti si trovano a ridosso del mare e superano gli 80 anni d’età. Come mi hanno spiegato quella sera durante la degustazione, anche questo influenza il gusto dei vini che ne vengono prodotti, e sempre questo l’ha aiutata a vincere due medaglie d’oro al Concours Mondial de Bruxelles e all’Expovinia di Zurigo e ad aggiudicarsi alcuni fra i più elevati punteggi assegnati a dei vini pugliesi da Wine Spectator.
A tal proposito, sapevate che Nardò è stato anche il set di moltissimi film?
I motivi non sono difficili da ipotizzare. L’incanto e la magia che il centro storico di Nardò è capace di regalare, difficilmente può esser rintracciata altrove, soprattutto quando il cielo tende ai caldi colori del tramonto, e sulla città inizia a scendere la sera.
Oltre a Piazza Salandra, di grandissimo interesse Piazza San Domenico, dove si trova l’omonima Chiesa, colpita e duramente danneggiata da un terremoto nel 1743.
Altra Cattedrale mozzafiato a Nardò quella di Santa Maria Assunta, che durante il medesimo terremoto fece ben 150 vittime. Al suo interno possiamo trovare diversi affreschi datati 300 e 400, e il famoso “Cristu gnoru“, ossia un crocefisso conosciuto come Cristo Nero vista la sua scura colorazione.
Ovviamente a Nardò di grandissimo interesse sono poi le sue marine. Come vi dicevo anche all’inizio, infatti, oltre al mare c’è di più, ma dopotutto il mare Salentino non ha nulla da invidiare a quello dei Caraibi, e anche per questo direi che parlarne è più che dovuto!
Le marine di Nardò sono ben quattro: Porto Selvaggio, Sant Isidoro, Santa Caterina e Santa Maria al Bagno.
La più famosa e a mio dire mozzafiato è sicuramente Porto Selvaggio, con il suo incredibile parco e la sua natura incontaminata, oltre che le acque più blu che si siano mai viste!
La zona di Porto Selvaggio comprende anche la Palude del Capitano, e la cosa che la contraddistingue è proprio l’immenso parco considerato uno dei più belli di tutta Italia, e annoverato dal FAI come uno dei Luoghi del Cuore.
Un’altra delle marine più conosciute di Nardò è Santa Caterina, frazione neretina a soli 7 chilometri dalla città di Nardò e molto sviluppata dal punto di vista turistico. Propensa all’ospitalità di moltissimi turisti da tutto il mondo e da tutta Italia, vanta delle incredibili spiagge (ma, c’è da dirlo, non che sia cosa rara in Puglia, e in particolar modo in questa parte della costa ionica) e tanti lidi dove potrete sicuramente trovare il giusto compromesso tra divertimento e relax.
Uno dei lidi più belli del posto è sicuramente il Lido Beija-Flor, molto famoso soprattutto per l’incredibile bontà dei suoi cocktail, e in particolar modo dei suoi Mojito!
Il lido Beija-Flor è inotre una piattaforma interamente costruita in legno e anche per questo a impatto zero con la natura. Rispetta il tipico paesaggio naturalistico del Salento e da l’impressione di camminare sulle acque del mare, letteralmente. Si adatta perfettamente alla frastagliata scogliera su cui si appoggia, e ammetto che di primo impatto lasci veramente di stucco.
Purtroppo, non ho avuto modo di spendere molti giorni a Nardò e dintorni. Anche per questo spero di tornar da quelle parti molto presto, di modo da godermi ancor meglio tutto ciò che a causa dei tempi ristretti non mi sono riuscita a godere l’ultima volta.
Ciò che però posso assicurare a tutti voi, consapevole soprattutto del fatto che molti di voi in questo momento si trovino a Gallipoli e dintorni, è che passare dal Salento senza dedicare almeno un giorno a Nardò, alla sue marine e al suo centro storico è veramente peccato mortale.
Visitate Nardò e non ve ne pentirete. Per qualsiasi cosa, resto a disposizione. Non esitate a chiedere nel caso vi occorrano ulteriori delucidazioni.