L’odierna approvazione del Piano di lottizzazione presentato dalla Società Oasi Sarparea s.r.l. da parte della giunta comunale di Nardò rappresenta l’ultimo atto – in ordine di tempo – compiuto dall’amministrazione Mellone contro il territorio neritino.
Mellone e i suoi seguaci, quando erano all’opposizione, hanno tempestato la città di dichiarazioni, manifesti, comunicati aggressivi su tutto ciò che ritenevano utile per presentarsi agli occhi dell’opinione pubblica come i difensori degli interessi dei neritini, come i protettori dell’ambiente, come difensori delle persone meno fortunate, a partire dai lavoratori migranti. Oggi che hanno il dovere di amministrare questa nostra città, tradiscono vergognosamente impegni e promesse di allora. Così come hanno subito rinnegato il loro stesso impegno a non accogliere i reflui fognari di Porto Cesareo; così come sono riusciti concretamente a peggiorare rispetto al passato la situazione dell’accoglienza dei migranti, non opponendo misure efficaci contro la delinquenza dei caporali e degli sfruttatori della prostituzione (non lo diciamo noi, ma i media anche nazionali); nello stesso modo hanno smentito senza pudore le loro dichiarazioni di qualche anno fa, approvando il piano di lottizzazione di una vasta area della Sarparea, sulla quale insiste un uliveto monumentale ultrasecolare. Ci raccontano la favola di un progetto nuovo e non impattante, della creazione di un parco monumentale (avete mai visto un “parco pubblico” in un’area privata?), dell’impiego di operatori locali nella realizzazione del villaggio turistico, del loro impegno a vigilare sulla tutela degli ulivi monumentali (se vigilano come a Boncuri, stiamo proprio tranquilli).
La verità è un’altra. Infatti, l’edificazione nell’uliveto di unità abitative a vendere e di un complesso alberghiero (che non appaiono affatto investimenti per la crescita del territorio neritino) comporterebbe necessariamente il criminale abbattimento di ulivi monumentali, una grave degradazione di un’area di pregio, anche perché richiederebbe la realizzazione – con gigantesche colate di cemento – di infrastrutture di varia natura, totalmente incompatibili con la carsicità e con il conseguente rischio idrogeologico dell’area interessata dalla lottizzazione, molto simile a quella del Frascone.
Ci viene il dubbio che l’approvazione di questa lottizzazione non sia un’altra cambiale in scadenza a carico dei sedicenti rivoluzionari, servitori di più padroni.
Alessandra Boccardo, Coordinatrice Art. 1 MDP Nardò
Roberto My, Consigliere Comunale