Subito dopo le elezioni i toni del dialogo tra vincitori e vinti erano oggettivamente e naturalmente esasperati. Il risultato aveva scioccato tanti concorrenti.
La gente a un certo punto ci ha chiesto di essere più pacati, di stemperare le polemiche, di non scadere nelle provocazioni.
Noi abbiamo fatto la nostra parte: da mesi ormai lo spirito col quale dialoghiamo con la città è propositivo, le informazioni che lanciamo riguardo l’attività di governo sono percepite sempre meglio e attraverso la nostra comunicazione tentiamo di mettere in risalto gli innumerevoli pregi che Nardò possiede. Il nostro obiettivo è chiaramente quello di sensibilizzare e coinvolgere sempre più i cittadini.
Poi c’è la minoranza che “fa la sua parte” mi dicono.
Lo fa travisando la realtà, mistificandola, dipingendo tutto il nostro operato come l’attuazione di uno scenario catastrofico. Lo fa da un anno, ininterrottamente.
Lo fanno i consiglieri e lo fanno anche i loro (quattro) scudieri dall’alto di autorevoli tastiere.
Ai miei colleghi in maggioranza riconosco la pazienza e la perseveranza di continuare a lavorare con impegno e passione nonostante personaggetti anacronistici continuino a classificarci come “giovani barbari”.
Gente che paradossalmente minaccia (sic!) querele quando si risponde a tono…
A questo punto se non possiamo ottenere il rispetto del ruolo istituzionale che ricopriamo, non possiamo neppure più accettare che con tanta leggerezza si continui a parlare di noi con aggettivi indegni del dialogo civile.
Comprendiamo la necessità di alcuni di utilizzare ogni mezzo per ottenere un raggio di luce riflessa che gli ricordi gli antichi fasti della casata, ma a tutto c’è un limite.
Oggi c’è chi si riscopre editore, giornalista, fumettista, opinionista, ecc.. Sono gli stessi che per anni non hanno espresso un solo parere quando a governare la città vi erano i propri amici e parenti.
Che credibilità possono avere costoro, mi domando.
Sarà come sempre la città ad esprimere giudizio nel merito ma che pena, però, continuare a doverli vedere strascicarsi nel guano che si stanno costruendo attorno, e a gufare perché qualcosa vada storto anche quando in ballo ci sono eventi che hanno portato benefici enormi alla nostra Nardò.
Noi continueremo a costruire piste ciclabili e a demolire ecomostri: futuro contro passato. Come una metafora.
Gianluca Fedele
Consigliere comunale
Capogruppo Andare Oltre