SWAN, ADESSO SI FA SUL SERIO CON IL SISTEMA DI IDROSCALI DEL MEDITERRANEO

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Si è tenuto nei giorni scorsi a Corfù (Grecia) il kick-off meeting del progetto Swan (Sustainable Water Aerodrome Network) che prevede la realizzazione di un sistema di otto idroscali (o idrosuperfici) tra l’Italia e la Grecia destinato, tra le altre cose, ad incentivare il trasporto su idrovolante. Presso la sede dell’Autorità Portuale di Corfù, sulla splendida isola greca, si sono incontrati i referenti tecnici e politici dei partner, cioè la stessa Autorità Portuale di Corfù (capofila), il Comune di Corfù, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, il Comune di Gallipoli e il Comune di Nardò, che hanno regolato una serie di questioni di tipo tecnico e burocratico. Per il comune neretino erano presenti l’assessore al Turismo Giulia Puglia e il componente dello staff del sindaco Massimo Albanese.

Un incontro operativo molto utile in cui si sono gettate le basi del grosso lavoro che attende i partner nei prossimi mesi. Premessa cruciale, la condivisione unanime dell’obiettivo di fondo, cioè la stagione estiva 2020 come “starting point” del progetto. Fissate le tappe del percorso che consentirà la realizzazione degli idroscali nei porti di Taranto e Gallipoli, a Santa Maria al Bagno e sulla sponda greca nei porti di Corfù, Paxos, Erikusa, Matraki e Othoni e che intende fornire una “base” polifunzionale per una serie di servizi al territorio su via aerea (protezione civile, monitoraggio ambientale, soccorso, assistenza, ecc.), per altri servizi informativi e culturali e per lo sviluppo di collegamenti su idrovolante, che sono una soluzione immediata e a basso impatto ambientale per collegare località a forte vocazione turistica. Si procederà subito con lo studio di progettazione generale, poi con la progettazione esecutiva degli idroscali e dei rispettivi mini-terminal (una struttura di approdo a terra con area welcome per servizi di accoglienza passeggeri e informazione, uffici, primo soccorso, servizi igienici e di ristorazione), con le verifiche e le valutazioni sull’impatto ambientale, con la realizzazione delle stesse infrastrutture e quindi con i test di volo. Al progetto si affiancheranno anche attività trasversali finalizzate al coordinamento e alla cooperazione e attività di informazione e comunicazione.

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“Il patto, tecnico e politico, tra i partner è quello di arrivare puntuali all’appuntamento con l’estate 2020 – dichiara Giulia Pugliae a questo punto non resta che mettersi al lavoro su progetti e bandi di gara. Swan renderà possibile il collegamento tra Nardò, Gallipoli, Taranto e diverse località greche, peraltro sul presupposto di una infrastruttura semplice e con il risultato di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza per raggiungere le destinazioni scelte. Lo sviluppo turistico della nostra città passa anche da opportunità originali come questa e l’entusiasmo che vediamo nei partner è davvero di buon auspicio. Inutile aggiungere che i trasporti vedono la Puglia e il Salento in una situazione di evidente difficoltà ed essendo tra le mete turistiche più ambite a livello internazionale, non possiamo permettercelo. Non dimentichiamo poi che l’idroscalo è una struttura polifunzionale che ci consentirà di accogliere il turista appena giunto sul territorio e indirizzarlo verso la nostra rete museale, il centro storico, Portoselvaggio e gli altri punti di forza.”.

Il progetto Swan è stato sviluppato con il supporto di Aviazione Marittima Italiana e la società Magister Ludi ed è stato finanziato con circa 3 milioni di euro di risorse del Programma di Cooperazione EU 2014/2020 Interreg V/A Grecia-Italia. Si tratta di un progetto di tipo infrastrutturale che fa perno sull’idrovolante, un mezzo di trasporto molto diffuso poiché non necessita di infrastrutture complesse (un pontile e uno specchio d’acqua) e permette di raggiungere in poco tempo destinazioni remote o difficilmente accessibili. Inoltre, è dotato di motori che bruciano il 100% del carburante utilizzato, con un ridotto livello di inquinamento acustico. La struttura di approdo a terra dell’idroscalo, poi, consente come detto un utilizzo polifunzionale e 360° sul fronte dell’accoglienza turistica, ma anche altre utilità per il territorio, sui fronti del monitoraggio ambientale, del soccorso, della protezione civile.