Il Consiglio comunale ha approvato ieri sera, tra le altre cose, il Piano Sociale di Zona 2018/2020 dell’Ambito Territoriale Sociale n. 3, che comprende i comuni di Nardò (capofila), Copertino, Galatone, Leverano, Porto Cesareo e Seclì. Si tratta dello strumento di programmazione locale dei servizi alla persona che abbina forme di welfare tradizionale a un welfare innovativo, con particolare attenzione ai soggetti in condizione di fragilità e alle situazioni di bisogno (disabilità, povertà, assenza di rapporti familiari, perdita di lavoro, sfratto, dipendenze). Il Piano è conforme agli indirizzi del Piano regionale e presenta peculiarità significative come il servizio di assistenza domiciliare per i soggetti con disagio psichico. In generale, risponde ai fabbisogni dei minori e delle famiglie (con supporti economici e con l’alloggio sociale) e alla maggiore richiesta di servizi di cura domiciliari e alternativi agli inserimenti in strutture residenziali, dovuta all’invecchiamento della popolazione, grazie ai servizi di assistenza domiciliare (SAD) e integrata (ADI). Tutti gli obiettivi sono stati articolati su una rete di servizi e di interventi volti a migliorare la qualità della vita di soggetti in condizione di fragilità, a favorire l’inclusione sociale e a garantire pari opportunità di accesso ai servizi ai cittadini dell’Ambito.
L’Ambito n. 3 ha poi notevolmente rafforzato i partenariati con il territorio, ad esempio sul fronte della integrazione sociale, sanitaria e culturale degli immigrati (progetto Fami), della detenzione (apertura di uno sportello territoriale dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Lecce), della formazione (corsi per operatori socio-sanitari).
“Siamo soddisfatti del nuovo Piano – commenta l’assessore al Welfare del Comune di Nardò e presidente del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito Maria Grazia Sodero – con cui ci siamo adeguati alle direttive della Regione e alle indicazioni che ci vengono dal contesto sociale, con un bisogno sempre maggiore di servizi dedicati ad anziani e disabili che siano di tipo domiciliare. Abbiamo fatto un lavoro importante, collaborando con i cittadini, le famiglie, le organizzazioni private profit e no profit, i sindacati e i rappresentanti del terzo settore. L’obiettivo è sempre quello di mettere in rete energie, competenze e risorse per difendere il benessere sociale dei cittadini”.