RIZZO LATERALE
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IL SILENZIO È COMPLICE DEL CRIMINE OPPURE CHI TACE È SAGGIO?

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MANIERI

Dopo Falcone e Borsellino non ci sono più stati processi e tanto meno sentenze verso mafiosi. Ma solo o soprattutto indagini su politici per associazioni mafiosa per lo più poi scagionati per non aver commesso il fatto.Dunque, nessuno è mafioso? Chiedo:Ma in questa città   esistono  infiltrazioni mafiose? Sommessamente, faccio notare a me stesso che il saper riconoscere un fenomeno complesso, individuarne gli elementi identitari ed essere in grado di definirlo con analisi specifiche, rappresenta il primo passo fondamentale per un’efficace azione di prevenzione e di contrasto, Attenzione, purtroppo so, che quello della negazione, per cui le mafie non possono e non devono esistere, sia un ritornello che ho udito tante volte. Negarne l’esistenza e sottovalutarne il potere riducendolo a semplice fenomeno criminale sono convinto sia il più grande favore che si possa fare alle mafie in generale.

Pur dando atto al grande lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, spesso quel lavoro è inficiato proprio dalla sottovalutazione che la società civile finisce per riservare nei confronti dei poteri mafiosi, come se negando riuscissimo a estrometterli dai nostri territori. Ritengo che sia necessario, oggi più che mai, che ogni cittadino di questa terra dica di no alla mafia  e lo dica a gran voce. Le  mafie si muovono affinché non si riconosca la loro esistenza, che non se ne parli affatto o se ne parli poco, così da tenere il più lontano possibile le luci dei riflettori. Le nuove mafie crescono nella clandestinità e nell’ombra e vivono il territorio perfettamente mimetizzate.

Personalmente diffido di chi sostiene la tesi per cui le mafie non esistono o, nel peggiore dei casi, che siano poco più di un fenomeno criminale ordinario. È bene stare molto attenti da questi individui, che siano politici oppure no poco importa. Tuttavia, temo che ci sarà sempre qualcuno che dirà: “da noi la mafia  non esiste!”..Sui rapporti tra mafia e politica Giovanni Falcone è stato sempre chiaro. Non ha mai negato l’esistenza del cosiddetto terzo livello. Su queste interconnessioni Falcone disse addirittura che vi era unanimità di diagnosi, di analisi anche nella magistratura.

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Queste le parole testuali di Falcone: “Una delle connotazioni della mafia e delle organizzazioni similari è la territorialità, cioè il controllo del territorio, che si esplica nel condizionamento di tutte le attività che possano avere una qualsiasi rilevanza ivi comprese le attività politiche e amministrative”. Quando parla dell’esistenza del terzo livello ribadisce: “I fatti sono molto più gravi di quello che si possa pensare perché non si è in presenza di organizzazioni mafiose che eseguono ordini che vengono dall’esterno, ma peggio di organizzazioni mafiose che controllano e dirigono anche le attività che debbono essere di esclusiva pertinenza dello Stato e degli altri enti pubblici”.Falcone, come molti erroneamente sostengono ancor oggi, non ha mai negato l’esistenza di rapporti tra lo Stato e la mafia.

Oggi le infiltrazioni mafiose,  specie negli enti pubblici, avvengono soprattutto attraverso fenomeni corruttivi che non sono solo quelli di elargire tangenti. I sistemi di corruzione oggi sono notevolmente cambiati: si va dall’offrire servizi, dalle consulenze, alle false fatturazioni, dai favori clientelari, all’inserimento in lobby più o meno affaristiche, dalla gestione di ampi pacchetti di voti, alla elezione di propri affiliati.  Le nuove mafie oggi si aggiudicano un appalto corrompendo politici e funzionari e non minacciandoli o uccidendoli come spesso avveniva ai tempi di Falcone e Borsellino. Oggi è il voto di scambio a intessere i rapporti tra organizzazioni mafiose e politica.

Le nuove mafie operano spesso come “collettori di voti” a favore dei candidati con cui sussiste uno specifico accordo. L’esponente politico favorito nella competizione elettorale, una volta eletto, sarà persona di riferimento esclusivo degli interessi mafiosi. Meditate gente, meditate.

Mino Mazzeo