“Le criticità sono tante e variegate. Partiamo dalle lunghe attese alla mancanza di posti letto che costringono la struttura a diventare un reparto aggiuntivo con pazienti in gran parte anziani o malati cronici, in attesa di avere un letto. Tutti questi pazienti – denunciano Pagliaro e Lopalco – affluiscono al pronto soccorso, che diventa un imbuto che si intasa e dunque tarda a poter offrire soluzioni concrete. Dunque, la mancanza di posti letto, la carenza di personale medico e infermieristico e di operatori sanitari, vanno ad aggiungersi al dolore, al bisogno, alla paura, al disagio per una mancata privacy tra pazienti e parenti, per questo bisogna pensare ad una soluzione”.
“Abbiamo potuto appurare – continuano – che i ritardi e la confusione sono causati anche per la varietà di codici e bisogni. A tal proposito crediamo sia necessario separare in due percorsi diversi e distinti il codice bianco e verde da quello arancione e rosso, in modo da poter far defluire prima le esigenze più importanti. Per questo chiediamo un potenziamento del personale medico, infermieristico e di oss in modo da allestire questo secondo canale, questo secondo ambulatorio, per dare sollievo ai pazienti che arrivano già sfiniti nella struttura ospedaliera. Alla base di tutto c’è sempre una mancanza che va colmata: l’assunzione di nuovo personale potrebbe colmare questi disagi che non sono per nulla da sottovalutare ma meritano una pronta soluzione. Teniamo comunque a sottolineare che abbiamo potuto verificare sul campo la professionalità e l’abnegazione del personale medico e paramedico su cui spesso si scaricano le critiche degli utenti, ma che non possono essere ritenuti responsabili di queste criticità strutturali”.
“Molti dei problemi cronici della sanità, che la pandemia ha fatto emergere, si evidenziano con crisi acute dei pronto soccorso. Lecce non fa eccezione – afferma Pier Luigi Lopalco – perché da un lato c’è uno scarso filtro che eviti l’arrivo dì codici bianchi e verdi; dall’altro una rete ospedaliera che non è in grado dì assorbire i pazienti cronici che, in modo del tutto inappropriato, riempiono per giorni i letti del pronto soccorso. Basta un niente per mandare in crisi questo delicato equilibrio reso ancor più fragile dalla annosa carenza dì personale”.
“Una possibile svolta positiva potrebbe arrivare con l’attuazione del Pnrr, che prevede l’istituzione dì ospedali dì comunità ed una riforma della medicina generale. È importante – concludono Pagliaro e Lopalco – che tale attuazione venga avviata subito e nella giusta direzione”.