UN TARANTO CORSARO ESPUGNA IL GIOVANNI PAOLO II

31
MANIERI

Dopo cinque risultati utili consecutivi, si interrompe contro il Taranto la serie positiva del Nardò.

Con un gol del centrocampista camerunense Matute, i rossoblù espugnano Nardò dopo 51 anni e si portano in vetta alla classifica, unitamente a Casarano e Sorrento.

Primo tempo

Dopo una breve fase di studio, è il Nardò a rendersi subito pericoloso al 5’ con Mengoli che da fuori area lascia partire un tiro che sorvola di poco la traversa.

Al 19’ sono, però, gli ionici a sbloccare il risultato con Kelvin Matute che sfrutta un rimpallo e da fuori area fa partire un siluro su cui nulla può il portiere neretino Milli.

Il Taranto rinvigorito dal gol del vantaggio si rende ancora pericoloso con Falcone, ma la difesa granata è attenta. 

La reazione dei ragazzi di Danucci non si fa attendere. Ci prova prima Massari dalla lunga distanza, ma la sfera finisce alta sulla traversa, poi Sepe con un tiro cross insiodoso che viene respinto dall’estremo difensore rossoblù Sposito.

Due minuti più tardi è ancora la squadra di casa a tentare la via del gol, con Stranieri che svetta abilmente sugli sviluppi di un corner, ma Sposito si supera respingendo alto sulla traversa.  

MATTIA BANNER 3

Si va negli spogliatoi con il risultato di 1 a 0 per il Taranto.

Secondo tempo 

La ripresa non concede grosse sorprese. Il consueto valzer delle sostituzioni occupa buona parte della seconda frazione di gioco.

Bisogna aspettare il 71’ per registrare la prima emozione, quando il granata Tornros da centro area, gira in porta, ma il pallone vola altissimo sulla traversa.

Da questo momento sono i ragazzi di Danucci a tenere le redini del gioco e costringere i rossoblù ad arretrare il proprio baricentro e riproporsi in avanti solo con flebili azioni di rimessa.

Al 93’, l’episodio che avrebbe potuto cambiare il risultato.

Il nuovo entrato Granado si ritrova, in area rossoblù, dopo un rimpallo, la sfera, si coordina e spara a colpo sicuro in porta. Formidabile la risposta di Sposito che in acrobazia nega il gol del pari.

I sei minuti di recupero, concessi dall’arbitro De Angeli di Milano, non sono sufficienti al Nardò per raddrizzare le sorti dello scontro e il triplice fischio pone fine alle danze.

M. Z.