ANTONIO FILIERI
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Atalanta-Lecce, una montagna da scalare per i giallorossi con vista salvezza

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CAPRIFICO

di JACOPO FRANCONE

Alcuni direbbero che il Pizzo Coca (3050 metri) è la vetta più alta del bergamasco. In realtà si sbagliano: c’è prima l’insormontabile Gewiss Stadium.

ANTONIO FILIERI

Il Lecce domani (25 aprile alle ore 20.45) avrà una montagna da scalare per fare risultato in casa dell’Atalanta, una squadra organizzata e da prendere con le pinze, reduce da un recente calo che è costato il sogno scudetto, ma che ora sembra in ripresa con le vittorie su Bologna e Milan.

Ci sarebbe bisogno del cartello “Attenzione, si scivola” quando corre su un campo da calcio Ademola Lookman, perché stargli dietro è davvero un’impresa. E poi c’è il penetrante Éderson, ché è in grado di sbriciolare le difese avversarie con le sue incursioni. Certo, non possiamo dimenticare il capocannoniere del campionato, l’italo-argentino Mateo Retegui (23 gol).

Siciliano

Il Lecce deve dimenticare in fretta lo scempio visto in casa col Como. O meglio, deve servire da lezione per mettere a posto quello che non va, soprattutto in attacco. Un Krstovic troppo isolato, la squadra che non sale a sostegno del montenegrino. Unico schema preparato sembra infatti essere la palla lunga verso di lui, con la speranza che faccia qualcosa. Manca oltretutto un esterno destro che, come Tete Morente sulla fascia sinistra, sia in grado di portare palla, rientrare e calciare. A Bergamo, al di là delle domande tattiche sarà interessante vedere come si comporterà la punta scelta al posto del numero 9 giallorosso, indisponibile perché squalificato.

L’Atalanta si schiererà probabilmente con un 3-4-1-2: Carnesecchi tra i pali, poi i “tre moschettieri”, con Hien centrale, Kossounou braccetto a sinistra e Tolói a destra. Un centrocampo a 4 con Cuadrado, Éderson, De Roon e Zappacosta; Pasalic un po’ più avanzato a fare da regista d’attacco e là davanti i già citati prima Retegui e Lookman.

L’abito del Lecce sarà sicuramente a tinta giallorosse, ma non conosciamo ancora le misure prese dal sarto Giampaolo: ci potrebbe essere un 4-2-3-1, con Falcone in porta, Gaspar, Baschirotto, Guilbert e Gallo in difesa; la coppia Coulibaly e Ramadani a fare da filtro subito dopo. Va in scena un trio inedito per quanto riguarda la formazione titolare: N’Dri, Helgason e Tete Morente. Il numero 10 dovrebbe infatti iniziare dall’inizio. In attacco poi Ante Rebic, a fare a sportellate con i difensori avversari. L’attaccante croato farebbe bene a puntare su Hien: buon difensore, ma a volte si lascia andare a qualche sbavatura e con un po’ di difficoltà a leggere le palle lunghe. Un fattore questo, da non sottovalutare.

Non importa la destinazione, ma il viaggio, almeno così dicono. Quello del Lecce è stato un percorso intenso, pieno di emozioni, ma anche di tanti, troppi, passi falsi. Ora c’è una vetta da scalare a mani nude con vista salvezza. Perché sì, il cammino è stato tortuoso, ma se finisse con la permanenza in Serie A tutto avrebbe più senso.