ANTONIO FILIERI
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Maurizio Leuzzi: “Una città da ritrovare. La politica torni ad essere impegno vero”

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CAPRIFICO

Un intervento pubblico lucido e profondo, quello dell’ex assessore Maurizio Leuzzi, che ha voluto dedicare un sentito messaggio alla dottoressa Vergari e al progetto “Nardò è di tutti”. Un post che, al di là della riflessione politica, si fa appello civile, richiamo a valori spesso dimenticati nel panorama amministrativo locale.

ANTONIO FILIERI

«La dottoressa Antonella Vergari è una bella persona, chiara, pacata, onesta nel suo discorso» – scrive Leuzzi – «Non è stata solo la presentazione di un’associazione politico-culturale, ma qualcosa che ci ha fatto riscoprire il senso dell’impegno di chi vuol contribuire alla crescita della propria città con idee e progetti in grado di migliorare la vita della comunità».

Leuzzi sottolinea la distanza tra questo approccio e quello che, a suo avviso, ha dominato la scena negli ultimi anni. Una politica trasformata in mestiere, priva di visione e senso civico: «Un impegno che invece di essere una missione è oggi diventato una pratica personale per ottenere visibilità e consenso elettorale, e con essi vantaggi, benefici, incarichi e posti di lavoro».

Siciliano

Nel suo intervento si legge una critica chiara a un sistema chiuso e autoreferenziale: «Una politica pagata da tutti noi cittadini, alla quale questi giovanotti restano aggrappati con le unghie e con i denti, come non fossero in grado di campare di un loro lavoro». E da qui, l’amara constatazione: «Una città in vendita, sulla quale gli interpreti di questa politica hanno messo le mani, approfittando dei bisogni della gente e anche della cupidigia di chi, pur non avendo bisogno, cerca di trarne anche un modesto “piatto di lenticchie”».

Le parole dedicate alla dottoressa Vergari non sono solo di stima personale, ma anche riconoscimento politico. Il suo modo di affrontare i temi della città rappresenterebbe, secondo Leuzzi, «una evidente discontinuità rispetto a quanto siamo costretti a subire in questi anni». Un approccio concreto, coraggioso, che mette al centro problemi reali: la mancanza di coesione sociale, le disuguaglianze alimentate da logiche clientelari, l’assenza di strutture e spazi per i giovani, il disagio vissuto dai commercianti del centro storico e la difficoltà, sempre più evidente, di vivere in un territorio privo del necessario controllo.

«Una sanità giusta», scrive ancora Leuzzi, «se ancora sopravvive è solo per merito del Comitato presieduto dal dottor Vallone, e non certo degli attuali amministratori che si sono dimostrati miopi e incapaci anche solo di porre il problema».

Il post si chiude con uno sguardo rivolto al futuro. “Nardò è di tutti”, per Leuzzi, accende una speranza: quella di un cambiamento urgente e necessario, che possa coinvolgere tutti i cittadini, al di là delle appartenenze politiche. Un’uscita dalla crisi morale e amministrativa, resa ancora più urgente da una situazione economica sempre più difficile, con una “valanga di debiti” che rischia di travolgere la città.

Un invito, dunque, a ritrovare Nardò. E a ritrovare, insieme, anche il senso autentico della politica.