Santa Maria al Bagno: la chiesetta torna a vivere dopo decenni. Una rinascita tra fede, arte e memoria collettiva

Santa Maria al Bagno: la chiesetta torna a vivere dopo decenni. Una rinascita tra fede, arte e memoria collettiva

 

Santa Maria al Bagno – Dopo decenni di silenzio, incuria e porte chiuse, la storica Chiesetta di Santa Maria al Bagno ha finalmente riaperto i battenti. Ieri sera, con una cerimonia intensa ed emozionante, l’intera comunità si è stretta attorno a un luogo che è simbolo d’identità, fede e storia condivisa.

L’evento, intitolato “Note per il Restauro”, ha rappresentato non solo un momento di festa, ma anche un simbolico abbraccio collettivo a un luogo del cuore finalmente restituito alla cittadinanza. Ad allietare la serata, il gruppo musicale 73048, che ha accompagnato con la sua musica l’emozione della comunità riunita.

Un progetto di recupero fortemente voluto da tanti, guidato dalla passione e dalla determinazione dell’Associazione dei Commercianti, nata meno di due anni fa e già protagonista di un gesto che lascia il segno.

«Restituire dignità e bellezza a questa chiesa non è stato solo un obiettivo, ma una missione del cuore», ha dichiarato la Presidente Federica Felline. «Qui dentro c’è la nostra storia, quella dei nostri nonni, dei nostri genitori. Abbiamo voluto ridare voce a un luogo che meritava di tornare a vivere, a risplendere».

A far sorridere e commuovere i presenti, anche la presenza attiva di Giancarlo Felline, che la redazione ha ormai affettuosamente soprannominato “il sacrestano”.

Con il suo modo schietto e autentico, ha detto: «Ho rotto le scatole a tutti, è vero, ma solo perché ci credevo. Questa chiesetta la conosco da quando ero bambino. Se oggi ha riaperto, è grazie a un gioco di squadra, ma soprattutto all’amore per il posto in cui siamo cresciuti».

Fondamentale è stato anche l’appoggio dell’Amministrazione Comunale, con il sindaco Pippi Mellone, l’assessore alla cultura Giulia Puglia, e la consigliera comunale delegata ai rapporti religiosi, Daniela Bove, visibilmente emozionati per il risultato raggiunto.

«Questa non è solo una chiesa: è un simbolo di comunità. Lavorare insieme ai cittadini per restituirla a Santa Maria al Bagno è stato un privilegio», ha commentato Giulia Puglia.

Daniela Bove ha aggiunto: «La riapertura di questa chiesa segna un passo importante per la nostra comunità. È il frutto di un impegno collettivo, che ha visto unire istituzioni, associazioni e cittadini. La chiesetta è il nostro legame con il passato, ma anche la nostra speranza per il futuro. È un onore poter far parte di questo progetto».

Non è mancata neanche, seppur a distanza, la presenza di Gabriele Mangione, consigliere comunale e provinciale, che, a causa di problemi di salute, non ha potuto partecipare personalmente alla cerimonia, ma ha inviato un messaggio all’Associazione dei Commercianti. «Questa chiesa rappresenta per tutti noi un simbolo di speranza e di comunità», ha scritto nel suo messaggio.

Una delle sorprese più apprezzate della serata è stata l’inaugurazione delle nuove Stazioni della Via Crucis, realizzate dai ragazzi del Liceo Artistico sotto la guida dei professori Daniela Rizzo e Maurizio Donadei. Un’opera che ha arricchito lo spazio sacro di arte e spiritualità contemporanea.

Un grazie profondo va al parroco Don Pinuccio Orlando, vera anima spirituale di questo percorso, che con entusiasmo e dedizione ha saputo unire le forze. E un pensiero speciale va a Don Antonio Giuri, colonna portante della comunità, assente per motivi di salute ma presente nel cuore di tutti.

L’atmosfera era carica di emozione.

«È stato commovente essere lì, guardare la chiesetta finalmente illuminata, e vederti, papà. Anche in silenzio, riesci a far rumore. Ti ho preso in giro, e continuerò a farlo, ma è solo perché sono fiero. Fiero della tua ostinazione, della tua passione, del tuo amore per questo luogo. In quella chiesa ci sono i tuoi ricordi, i racconti della nonna Bianca, le storie di chi c’era e di chi non c’è più. Ieri sera mancava una sola persona, ma il suo cuore era lì. E sono certo che i nonni, da lassù, erano fieri anche loro».

Queste parole sono di Federico Felline, che ha voluto aggiungere: «Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno costante di tutta l’Associazione dei Commercianti, che ha lavorato senza sosta per realizzare questo sogno collettivo».