Dopo sette anni di battaglia legale, il Tribunale di Potenza ha pronunciato la sentenza definitiva: assoluzione per tutti i 22 tifosi del Nardò Calcio imputati per i reati di danneggiamento, furto aggravato, detenzione di fumogeni e strumenti di offesa, oltre al travisamento. Il Giudice monocratico, dottoressa Cristofaro, ha riconosciuto l’assoluta estraneità degli imputati rispetto agli episodi contestati, avvenuti il 4 ottobre 2017 presso lo stadio di Picerno.
Una vicenda giudiziaria lunga e complessa, che ha visto gli imputati affrontare anni di sofferenza, spese legali e misure restrittive come il Daspo con obbligo di firma, mai indennizzato. L’istruttoria dibattimentale ha coinvolto decine di testimoni e perizie tecniche promosse dalla Procura, tra cui analisi su impronte papillari e strumenti pirotecnici.
L’udienza conclusiva si è svolta in un clima surreale, segnato da una scossa di terremoto avvertita in aula, che ha generato panico tra i presenti. Dopo la ripresa del processo, si sono tenute le arringhe difensive dell’avvocato Giuseppe Bonsegna e del collega difensore di 18 dei 22 imputati, le quali hanno portato all’attesa assoluzione piena.
“Finalmente ha trionfato la giustizia – ha commentato uno dei legali –. È stata una vittoria che ripaga i sacrifici di chi ha lottato per dimostrare la propria innocenza, in un mondo, quello del tifo ultras, troppo spesso giudicato ancor prima di essere ascoltato”.
