Lecce – Convegno Società Psicoanalitica italiana, sabato 21 settembre 2024, presso il Convitto Palmieri

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MANIERI

“L’Umanizzazione della Cura”: è questo il titolo del Convegno della Società Psicoanalitica italiana (SPI) in programma a Lecce sabato 21 settembre 2024, presso il Convitto Palmieri.

L’evento, realizzato con il patrocinio della Provincia di Lecce – Salento d’Amare, prevede una sessione del mattino (ore 09.30 – 13), con la Tavola Rotonda “Prendersi cura delle relazioni”, presieduta da Ludovica Grassi (Psicoanalista e Membro Onorario e Tesoriere della SPI), con la partecipazione dei relatori Sarantis Thanopulos (Psicoanalista con funzioni di Training e Presidente della SPI), Domenico Fazio (Professore Ordinario di Storia della Filosofia dell’Università del Salento), Benedetta Guerrini Degl’Innocenti (Psicoanalista con funzioni di Training e Segretario dell’Istituto Nazionale del Training della Spi) e Roberto Musella (Psicoanalista con funzioni di Training e Segretario della SPI). Seguirà discussione con la sala. La sessione del pomeriggio (ore 15 – 17)  prevede, invece, Tavola Rotonda “Il paradigma psicoanalitico nella cura dell’infanzia, della coppia e della famiglia”, presieduta da Maria Nacci (Direttore Sanitario della Asl di Lecce), con la partecipazione dei relatori Paolo Cesano (Psicoanalista e Membro Associato della SPI), Nicolino Rossi (Psicoanalista con funzioni di Training e Vice Presidente della SPI) e Gemma Trapanese (Psicoanalista con funzioni di Training della SPI). Seguirà discussione con la sala.

Sarantis Thanopulos (Presidente Nazionale SPI): “Sta affermandosi sempre di più una società performante fondata su un agire che privilegia la quantità dei beni di consumo al posto della qualità della vita. L’azione performante si dissocia necessariamente dallo sviluppo libero dei desideri, delle emozioni, dei sentimenti e dei pensieri. Produce un pensiero puramente logico dissociato dall’affetto che non è ragionevole, perché pretende di sottomettere la realtà ai suoi schemi, la costruisce a sua immagine e somiglianza e non la conosce veramente. Un pensiero insieme preciso e cieco che trascura le relazioni fondate sul desiderio (che ama l’inconsueto, la sorpresa e la scoperta), quindi sul reciproco rispetto tra soggetti desideranti che si incontrano, comunicano e godono attraverso le loro differenze. Il pensiero che aspira alla razionalità e alla costruzione tecnica della realtà non è in grado di prendere cura delle relazioni umane. Distrugge i legami erotici, affettivi, solidali, lavorativi e culturali. Scompagina gli spazi conviviali. Cancella il tempo libero. Elimina il dolore, espellendo dagli spazi della sua condivisione o anestetizzandolo. Spersonalizza le differenze e massifica i vissuti. Resistere a questa deriva  richiede uno sforzo importante per riappropriarsi del tempo libero e degli spazi conviviali dove gli scambi politici e socioculturali sono indissociabili dall’affettività”.

Roberto Musella (Segretario Nazionale SPI): Affronteremo il modo attraverso il quale la Psicoanalisi si prende cura delle relazioni umane. Cercheremo di chiarire come la tecnica psicoanalitica si propone come una forma peculiare e specifica di relazione che si prende cura del disagio profondo che affligge l’umanità. L’angoscia, la depressione, la solitudine sono effetti di un malessere radicato che in analisi viene rivissuto e affrontato attraverso l’aiuto dello psicoanalista. Vedremo come la cura può trasformare il disagio in una nuova spinta con la quale affrontare la vita con vitalità e creatività nuova. Entriamo dunque nella storia e nella direzione che ha preso la psicoanalisi nell’ultimo secolo per far fronte alla sofferenza umana.

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L’evento Convegno sarà preceduto (venerdì 20 settembre 2024, alle ore 18, a Lecce sempre presso il Convitto Palmieri) dalla presentazione del libro “Pensiero affettivo” di Sarantis Thanopulos e Ginevra Bompiani, edito da Feltrinelli.

“Una pratica di amicizia, un palleggio fra amici”. Così Ginevra Bompiani definisce questo scambio in forma epistolare con lo psicoanalista Sarantis Thanopulos. “L’idea è semplice come un’illuminazione, ovvero che l’affetto sia una forma del pensiero. Ecco che a partire da questa intuizione, solo in apparenza non complessa, lettera dopo lettera, domanda e risposta, dopo risposta e un’altra domanda, si dipana il dialogo di due menti in sincrono e sintonia. Se in qualche modo tutto è pensiero, perché non lo è anche l’affetto. Siamo, quindi, di fronte a un Universo di possibili risposte: ci sono quelle dettate dalla filosofia e quelle dettate dalle neuroscienze, e le risposte suggerite da quella materia incandescente che è l’inconscio. È la pratica stessa dell’amicizia a rivelarsi strumento conoscitivo, disciplina in cui pensiero e affetto, libertà e dipendenza si congiungono e camminano insieme verso una meta nascosta nella foresta” -.

Per informazioni: Segreteria SPI  info@spiweb.it