Carabinieri Forestali del Nucleo di Tricase, sequestrati tre cantieri nelle aree rurali di Presicce-Acquarica e Corsano

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MANIERI

Il  territorio  salentino  è  passato  al  setaccio  dai  Carabinieri  Forestali  dei  Nuclei dipendenti dal Gruppo di Lecce, in un’azione a vasto raggio per la verifica del rispetto del  vincolo  paesaggistico,  cioè  delle  aree  sottoposte  a  particolare  tutela  dal  Piano Paesaggistico  Territoriale  Regionale  (PPTR)  e  dal  Codice  dei  Beni  Culturali  e  del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004), come boschi, emergenze naturalistiche, geologiche, idriche e comunque di particolare pregio, individuate dalla Regione. La  capillarità  dell’azione  di  vigilanza  è  motivata  dalla  notevole  pressione  cui  è sottoposto  il  territorio,  con  ripetuti  e  diffusi  tentativi  di  realizzare  interventi  edilizi, sovente  per  aspettative  di  sfruttamento  per  finalità  turistico-residenziali,  laddove  gli stessi non sarebbero consentiti, eludendo in tutto o in parte i vincoli. I Forestali del Nucleo di Tricase, nel corso di una giornata dedicata a questi controlli, hanno individuato complessivamente tre cantieri, nelle aree rurali di Presicce-Acquarica e Corsano, dove erano in corso, in zone gravate dal vincolo paesaggistico, lavori edili per  realizzare  opere  difformi  da  quanto  assentito  con  i  rispettivi  titoli  abilitativi,  o addirittura senza alcun permesso. In particolare, in un fabbricato rurale ad uso agrituristico si stava trasformando un pergolato in un nuovo vano, realizzando un aumento di volumetria non consentito; in un altro caso era in fase di realizzazione un deposito rustico su un precedente, demolito, in difetto  di  permesso  di  costruire,  ed  infine  un  ampliamento  di  un  fabbricato  rurale preesistente, con esecuzione di uno scavo per la realizzazione di una piscina, anche in questo caso senza permesso. I  tre  cantieri  sono  stati  sottoposti  a  sequestro  preventivo  penale  dai  Militari;  i proprietari,  complessivamente  4  persone,  sono  stati  deferiti  in  stato  di  libertà  alla Procura della Repubblica di Lecce, per violazione dell’art. 181 del richiamato Codice dei  Beni  Culturali  e  del  Paesaggio,  e  dell’art.  44  del  Testo  Unico  dell’Edilizia  e Urbanistica (D.P.R. 380/2001).