Lecce – Carabinieri e Soroptimist, costante la lotta alla violenza di genere

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MANIERI

Tante  le  iniziative  intraprese  dai  Carabinieri  del  Comando  Provinciale  di  Lecce,  anche  in collaborazione con il locale Club Soroptimist di Lecce, in ordine al delicato fenomeno della violenza di genere. Tra le iniziative ci sono state sicuramente le decine di incontri che i militari dell’Arma hanno tenuto presso le scuole secondarie di 2° grado della provincia, nel corso dei quali sono stati sensibilizzati i giovani sulla delicata tematica. Sono anni ormai che l’Associazione Soroptimist International Italia collabora con l’Arma dei Carabinieri e tra i vari progetti, ha trovato ampio spazio quello di “una stanza tutta per se”, avviato nel 2015 con un protocollo siglato con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, a seguito del quale sono state realizzate più di 160 “stanze rosa” all’interno delle Caserme dell’Arma, per creare un ambiente che dia una sensazione di accoglienza ed empatia, fondamentali affinchè una donna maltrattata, già spaventata e disorientata, si determini ulteriormente nel suo proposito. Due quelle realizzate nella provincia di Lecce presso le sedi dei Comandi Carabinieri di Gallipoli e  Lecce  Santa  Rosa.  Proprio  presso  quest’ultima  sede,  nella  serata  di  ieri  l’associazione Soroptimist  ha  incontrato  il  personale  dell’Arma  e  nell’occasione  donato  un  computer  da utilizzare  in  tali  contesti.  Ad  accogliere  la  presidente  del  club,  dottoressa  Maria  Cristina Solombrino, c’era il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Donato D’Amato, che ha colto l’occasione per illustrare l’enorme sforzo e i risultati ottenuti dall’Arma. Resta alta, quindi, l’attenzione che gli uomini dell’Arma pongono al fenomeno della violenza di genere e numerosi sono i provvedimenti adottati in quest’ultimo periodo nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di tali violazioni. Negli ultimi giorni infatti un uomo, già sottoposto a misura cautelare personale e ammonito dal Questore, non avrebbe esitato a minacciare nuovamente la moglie; stavolta però gli è costato l’arresto. È stato questo l’epilogo per un 50enne salentino che è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Campi Salentina poiché presunto autore di maltrattamenti nei confronti della moglie. Ad allertare gli uomini dell’Arma è stata la stessa donna che, nel corso di una lite furibonda avvenuta presso la casa coniugale, sarebbe stata pesantemente offesa e minacciata di morte dal marito. I militari, al termine di un’immediata ed approfondita attività info-investigativa che ha permesso una ricostruzione dei fatti, hanno proceduto all’arresto dell’uomo che, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Lecce. Altro  episodio  analogo  si  è  verificato  recentemente  quando  i  Carabinieri  della  Stazione  di Monteroni di Lecce hanno dato esecuzione ad un altro provvedimento di custodia cautelare personale, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta della locale  Procura  della  Repubblica,  con  cui  un  50enne  del  posto  è  stato  sopposto  agli  arresti domiciliari perché anch’egli presunto responsabile di maltrattamenti contro i familiari. In questo caso il provvedimento è scaturito a seguito delle indagini condotte dai militari dell’Arma all’indomani della denuncia presentata da una giovane donna con cui l’uomo avrebbe avuto una relazione sentimentale. Altre  misure  cautelari  sono  state  eseguite  ancora  nei  giorni  precedenti  dai  Carabinieri  delle Stazioni di Lecce Principale e Vernole. I militari hanno dato esecuzione rispettivamente a due divieti di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla p.o. nei confronti di altrettanti destinatari. Un 40enne è stato invece raggiunto dal provvedimento di allontanamento dalla casa familiare. È importante sottolineare che i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.