STANZA DEI BAGNI DI SANTA CATERINA. UNA MIA MOZIONE PER CHIEDERNE TUTELA E RESTAURO.

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MANIERI

La stanza dei bagni di Santa Caterina, un piccolo gioiello incastonato nel cuore della nostra marina, è uno dei luoghi più suggestivi del nostro territorio. Non troppo conosciuta fino a qualche anno fa neppure da molti neretini, oggi è divenuta, anche grazie alla diffusione di foto e video sui social network, una vera e propria attrazione frequentata da centinaia di persone.

La stanza è accessibile da due aperture laterali, una delle quali doveva essere l’ingresso principale perché si vedono ancora i battenti della porta che chiudeva l’entrata, l’altra è invece molto dissestata e difficoltosa da raggiungere. Ma l’entrata più suggestiva è quella attraverso un foro semi sommerso che permette l’accesso dal mare: entrare da lì è un sogno! Si trattiene il respiro, si fanno due bracciate e si viene trasportati da una spiaggetta affollata in un luogo sospeso fuori dal tempo.

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Questa stanza pare venisse utilizzata, tra l’800 e i primi del ‘900, dalle dame della borghesia locale, affinché esse potessero beneficiare dei bagni al mare, con tutta la discrezione e la riservatezza che il tempo richiedeva. Venivano perciò realizzate ad hoc delle stanze, a ridosso della scogliera, in cui entrava il mare formando delle piscine coperte naturali nelle quali, spesso, si accumulavano delle piccole spiagge, come in questo caso.

Oggi, però, questo luogo quasi magico, sia per un fattore dovuto al tempo e all’erosione costiera sia per l’alta frequentazione che subisce, rischia di essere compromesso. Per questo ho voluto presentare una mozione consiliare per chiedere che la stanza dei bagni sia oggetto, su iniziativa del Comune di Nardò, di una valutazione complessiva da parte di tecnici specializzati con l’interessamento della sovrintendenza e del demanio, al fine di predisporre un progetto di restauro e contestuale tutela di questo nostro bene comune che abbiamo il dovere di custodire, continuando a metterlo a disposizione di chi intende visitarlo, ma con il rispetto che si deve a patrimoni storici e ambientali come questo.