VENERDÌ A NARDÒ LA PRESENTAZIONE DEL RESTAURO DELLA TELA DI SAN CARLO BORROMEO

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MANIERI

Il dipinto ad olio su tela (cm 2.65×1.58), raffigurante San Carlo Borromeo, fu realizzato nel 1615, appena cinque anni dopo la canonizzazione del Salento, con le offerte dei soci e della Confraternita di San Giovanni Battista di Nardò e di altri devoti.

L’autore è Donato Antonio D’Orlando (1562-1636), interessante pittore neretino che meglio di molti altri si conformò ai canonici del Concilio Tridentino in fatto di arte sacra: la scena infatti riproduce l’intero di un luogo di culto, con al centro il Santo, rivestito dagli abiti cardinalizi, inginocchiato davanti ad un altare su cui vi è un Crocifisso. Sulla destra, un’insolita apertura sul muro lascia intravedere una squarcio paesaggistico. In basso, sotto la didascalia che identifica chiaramente il Santo, vi sono quattro quadretti che ripropongono scene della vita del Salento.

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Un dipinto simile, ma di fattura migliore, si trova in Tricase, nella Chiesa di San Domenico: ciò fa pensare che il dipinto di Nardò sia da attribuire più alla bottega del D’Orlando che alla mano del maestro, che tra l’altro non si ferma.

Nel 1871 fu pesantemente ridipinto, più che restaurato, come recitava l’epigrafe apposta in calce al dipinto.

Il restauro, appena realizzato, è stato eseguito dall’eccellente restauratrice Rosanna Loiacono di Lecce.