RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE E SPACCIO: IN DUE ARRESTATI DALLA POLIZIA
Nel tardo pomeriggio di ieri, gli Agenti della sezione volanti della Questura di Lecce hanno tratto in arresto, nella flagranza di reato, due cittadini del Ghana di 39 e 33 anni, entrambi regolari in territorio Nazionale, perché ritenuti responsabili: il 39enne per danneggiamento aggravato e resistenza a P.U., il 33enne per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente di tipo hashish e marijuana.
Entrambi sono stati anche denunciati per furto di energia elettrica in concorso e maltrattamento di animali.
I fatti:
Alle ore 10.25 di eri 25 u.s., giungeva segnalazione da parte di personale dello sportello CUP sito presso gli uffici ASL di viale Don Minzoni che un cittadino del Ghana, identificato nel 39enne, che si era li presentato pretendendo il rilascio immediato della sua tessera sanitaria, aveva sferrava un pugno sul vetro che separa l’operatore dagli utenti mandandolo in frantumi, solo perché avere appreso dall’operatore che non poteva soddisfare la sua richiesta perché la sua tessara sanitarie era stata già recapitata presso l’indirizzo da lui stesso indicato. Prima di rendersi responsabile del danneggiamento il 39enne aveva creato non poco scompiglio all’interno del CUP anche con gli altri utenti in attesa del loro turno e soprattutto con una donna che, dopo averla minacciata la strattonava. Il cittadino ghanese subito dopo si allontanava.
Mentre gli agenti acquisivano informazioni sulla descrizione del cittadino ghanese, presso la sala operativa della Questura giungeva altra segnalazione da parte degli operatori degli Uffici INPS di questo viale Marche che un cittadino estracomunitario stava creando disordine all’interno di quegli uffici.
Sul posto si recava un’altra volante che bloccava e immobilizzava, con non poca fatica, il cittadino estracomunicati che poco prima aveva aggredito la Guardia Giurata, addetta alla sicurezza di quell’Ufficio.
Condotto in Questura il cittadino extracomunitario altri non era che il ghanese 39enne che, poco prima, si era reso responsabile del danneggiamento aggravato presso gli uffici ASL.
Durante la perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione del 39enne si presentava il coabitante e suo connazionale, identificato per il 33enne, già conosciuto alla Forze di Polizia. Nel corso dell’atto di polizia giudiziaria, all’interno nel giardino, su un carrello in acciaio si rinveniva uno zainetto in stoffa di colore verde, con all’interno due confezione contenenti sostanza stupefacente del tipo Hashish per un peso complessivo di gr. 178,50 e due sacchetti in cellophane trasparente contenente della sostanza sostanza stupefacente del tipo Marijuana per un peso complessivo di 118.20. Inoltre nella camera da letto, all’interno di un armadio, si rinvenivano diversi telefoni cellulari smartphone e di vecchia generazione non geolocalizzabili, inoltre sul tavolo della cucina si rinveniva un bilanciono di precisione e quattro sacchetti contenenti a loro volta della bustine in cellophane per il confezionamento della predetta sostanza stupefacente.
La perquisizione si estendeva sulla persona del 33enne ove si rinvenivano, nella tasca dei pantaloni la somma di euro 200 euro suddivise in banconote di vario taglio.
Tutto il materiale rinvenuto veniva sottoposto a sequestro.
Durante la perquizione si appurava, inoltre, che il sistema elettrico era stato sabotato e il contatore rimosso dalla sua sede dal quale era stato creato un allaccio abusivo. Tramite personale dellENEL giunto sul posto si accertava che l’allaccio era stato recisso per morosità nel 2018.
Nel giardino si riscontrava, inoltre, la presenza di vari animali tenuti in un modo inidoneo tra feci e sporcizia varia, tra cui: 5 conigli di piccola taglia, 7 galline, 4 gattini ed un cane il quale era tenuto in sofferenza all’interno di una vecchia cucina in metallo ceramizzato e collocato nello spazio in cui viene posta normalmente la bombola del gas.
Tutti gli animali, su disposizione del veterinario dell’ASL di Lecce, giunto sul posto, accertato lo stato di degrato in cui vivevano venivano prelevati e sottoposti a sequestro.
Dopo le formalità di rito i due cittadini di nazionalità ghanese veniva tratti in arresto e, come disposto dal Pubblico Ministero di turno della locale Procura della Repubblica, condotti presso la Casa Circondariale