RIZZO LATERALE
RIZZO LATERALE

SANITÀ PUBBLICA: MAZZEO “DIMETTETEVI, ANDATE VIA”

27
MANIERI

Nel nostro sistema giudiziario vige la presunzione di innocenza, o di non colpevolezza, aumenta sempre più la sfiducia tra la gente.

Non sono ovviamente interessato a tenere alti i toni della polemica, ma forse sarebbe il caso di promuovere un incontro tra i responsabili del PD Puglia.

Un atto scellerato, assurdo, incomprensibile non farlo. Stare nella maggioranza in una regione cosi scandalosamente amministrata è davvero cosa fuori dal mondo. Sarebbe bene che tutti i consiglieri e assessori del Pd rassegnassero le proprie dimissioni, anche davanti ad un notaio, insieme ai loro colleghi dei 5 stelle. Non ci sono ragioni in grado di giustificare o rendere comprensibile la loro permanenza dopo quanto verificatosi in questi giorni nel leccese.  Tutti uomini che ricoprono incarichi per nomina diretta di Michele Emiliano e della sua giunta. Con loro altre 11 persone tra cui due sindaci del Salento.

Ricordiamoci che Emiliano, agli esordi politici si ritrovò una vasca da bagno piena di spigole e cozze pelose gentilmente omaggiate da una famiglia di costruttori   anche qualcun’altro riceveva in omaggio pesce e crostacei: aragoste, mitili, e casse di Franciacorta Berlucchi, oltre a orate, triglie, aragoste, dentici e gamberoni.

Nell’inchiesta anche l’assunzione nel consorzio di un geometra semianalfabeta tramite un concorso truccato. Qualcuno è anche accusato di aver chiesto e ottenuto prestazioni sessuali da una lavoratrice precaria di un distretto sanitario in cambio dell’esercizio nella sua influenza nell’agevolazione di un posto di lavoro fisso alla donna.

La Procura cita “una serie di comportamenti ispirati non solo all’arricchimento personale, ma anche tesi ad assicurarsi e mantenere bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica di presidi di potere ormai consolidati in alcuni dei punti nevralgici della macchina amministrativa sia a livello provinciale, sia a livello regionale. In tale contesto sarebbero avvenute promesse di lavoro in cambio del collocamento di persone di fiducia in posizioni strategiche di svariati enti pubblici”.

MATTIA BANNER 3

“L’indagine ha messo in luce un panorama desolante – scrive il Gip – di sistematica corruttela nella gestione degli affari presso la Regione Puglia, utilizzando come merce di scambio le prestazioni sanitarie e la provvista pubblica destinata alla Asl di Lecce (…) “. Risorse e servizi “asserviti ad interessi squisitamente privati. (…) Una endemica mala gestio – prosegue la Giudice – capace di inquinare anche settori diversi dalla sanità, infiltrandosi nelle pieghe burocratiche dei Consorzi di Bonifica e in affari appannaggio della Provincia di Lecce”.

Vi è anche un capitolo sull’ipotesi è di presunto voto di scambio alle Regionali del 2020. E secondo l’accusa avrebbero ceduto somme di denaro a referenti politici di alcuni Comuni salentini in cambio di preferenze. Come sempre stato finora in tutte le inchieste nella gestione della cosa pubblica che hanno coinvolto uomini nominati direttamente da Michele Emiliano, nessun commento arriva dal PM governatore, ma solo un “non mi ero accorto di nulla, ora sarò il primo a denunciare”. 

Le notizie che giungono da Lecce dimostra che esiste un sistema clientelare per la ricerca del consenso elettorale al quale Emiliano non è, moralmente, estraneo perché è il primo a beneficiarne. Il livello di imbarbarimento che abbiamo raggiunto in questi anni è davvero uno schiaffo a quella Puglia sana ed onesta, a quei tanti giovani che sono costretti a lasciare la nostra regione perché non sono nelle condizioni di portare voti o ‘aragoste’ a questo o quel valvassore di Emiliano. In tutto questo non va, poi, dimenticato che Emiliano è il presidente che indica e nomina, a proprio discrezionalità, le persone che vanno a occupare i posti apicali della gestione amministrativa (quante volte abbiamo parlato di poltronificio e mercato delle vacche?), per questo non possiamo non chiedergli quali sono le valutazioni che fa prima della nomina e quale monitoraggio effettua dopo averla data. Oppure monitora solo il consenso che il nominato porta? Io sono garantista, sempre e comunque.

Ma davvero Michele Emiliano, il Pd e i cinque stelle pensano che questo metodo sia quello giusto per la nostra regione?

Cari amici del Pd, ricordatevi che Emiliano vinse le regionali proprio grazie agli elettori, anche del Pd, e a quell’appello unitario: “votatelo sennò arrivano le destre”. Con la sua elezione, e le sue nomine, infatti sono arrivate sia le destre che cozze, vongole, ostriche e tutto il pesce… Non sono un credente, ma vi esorto , per l’amor di Dio dimettevtevi, andate via.

Mino Mazzeo